mercoledì 24 settembre 2014
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L'Universo "violento" presto non avrà più segreti. A cominciare dai raggi gamma. Forse. È stato inaugurato oggi, sulla stazione osservativa di Serra La Nave sull'Etna, gestita dall'Osservatorio Astrofisico di Catania dell'Inaf (Istituto nazionale di astrofisica), il prototipo di una batteria di telescopi di piccola taglia che comporrà parte della estesa rete di rivelatori del Cherenkov Telescope Array (CTA), che avranno il compito di indagare i più violenti fenomeni che avvengono nello spazio, tra cui le sorgenti di raggi gamma. Sull'Etna la fase sperimentale Ancora da decidere la scelta del sito che ospiterà il Cta tra deserto della Namibia, altipiani delle Ande o il complesso dell'Osservatorio astronomico del Leoncito, in Argentina. Quello che si sa è che il Cta, una volta realizzato, sarà il più potente e sensibile osservatorio per i raggi gamma mai costruito e che questo prototipo è italiano. Lo strumento si chiama Sst, spiega l'Inaf, ed è stato realizzato nell'ambito di Astri (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana), il "Progetto Bandiera" finanziato dal ministero per l'Istruzione, l'Università e ricerca e condotto dall'Inaf. Innovazione "È una grande soddisfazione per noi perché stiamo lavorando a questo progetto da oltre 3 anni - commenta Giovanni Pareschi, direttore dell'Inaf-Osservatorio Astronomico di Brera - e il prototipo che abbiamo completato è innovativo per tanti aspetti. Userà per la prima volta una configurazione a due specchi, mentre finora telescopi per analoghe indagini utilizzavano un singolo specchio. Su Sst saranno inoltre utilizzati dei rivelatori innovativi al silicio". Tecnologia italiana La tecnologia degli specchi è tutta italiana ed è la stessa inventata dall'Inaf con l'appoggio di alcune industrie italiane. Il Cta sarà il primo osservatorio che osserverà i raggi gamma ad alta energia con la tecnica Cherenkov da terra e sarà formato nel suo sito meridionale da circa 100 telescopi. Tra gli obiettivi che si propone il gruppo coordinato da Pareschi nei test, ci sarà anche l'osservazione di interazione dei raggi cosmici con il vulcano Etna per aiutare a comprendere quando ci saranno nuove eruzioni.
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