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È David Chipperfield il vincitore dell'edizione 2023 del Pritzker Prize, considerato il Nobel per l'architettura. Le motivazioni sono la sua capacità di "abbracciare il preesistente, progettare e intervenire in dialogo con il tempo e il luogo", e creare "strutture in grado di durare nel tempo, fisicamente e culturalmente". L'architetto britannico, 69 anni, è il 52° vincitore del premio fondato nel 1979. Chipperfield succede al burkinabè Francis Kéré nel 2022, e ai francesi Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal nel 2021 confermando la tendenza degli ultimi del Pritzker ad alternare architetti impegnati sul fronte della sostenibilità e di una rigenerazione urbana che passa attraverso l'attenzione al sociale a archistar.
La cerimonia di consegna del premio (un assegno di 100mila euro, una medaglia in bronzo e una scultura di Henry Moore) si terrà ad Atene il prossimo maggio: nella capitale greca lo studio di Chipperfield, fondato nel 1985 a Londra e con sedi anche a Milano, Berlino, Shaghai e Santiago di Compostela - mentre ha chiuso quello di Tokyo -, si appresta ad ampliare e restaurare il Museo Archeologico Nazionale. Proprio al tema museale Chipperfield ha dedicato una parte interessante del suo lavoro, tra cui a Berlino la lunga ristrutturazione del Neues Museum (avviata nel 1997 e conclusa nel 2017), la realizzazione della James Simon Gallery, nuovo edificio d'ingresso all'Isola dei Musei a Berlino, e recentemente la ristrutturazione della Neue Nationalgalerie di Ludwig Mies van der Rohe, aggiornando gli standard tecnici attuali cercando il grado minimo di compromissione visiva dell'aspetto originale dell'edificio. Sempre sul fronte museale a Milano ha realizzato il Mudec (mentre non è andata a buon fine la ristrutturazione del revellino del Castello Sforzesco). Ha progettato il Museo di Letteratura Moderna di Marbach (2002-2006) in Germania, l'ampliamento del Museo di etnologia e storia naturale di Anchorage, in Alaska (2003-2009), il Turner Contemporary (2006-11) a Margate, il Jumex Museum a Città del Messico e l'ampliamento del Saint Louis Art Museum negli Stati Uniti (2013). Il suo progetto più remoto è il Museo di Naga, in un sito nel deserto a 170 chilometri a nord-est di Khartoum in Sudan, patrimonio mondiale dell'Unesco, una struttura che preservare i resti di due antichi templi e di un pozzo artesiano, risalenti al 300 a.C.-300 d.C. Nel 2015 Chipperfield ha vinto il concorso per la riprogettazione dell'ala di arte moderna e contemporanea del Metropolitan Museum di New York. E proprio un museo è una delle sue prime opere, il premiatissimo River & Rowing Museum a Henley-on-Thames, dedicato alla storia del canottaggio.
Il curriculum di Chipperfield, il cui linguaggio è improntato a rigore e linearità che interpreta in chiave contemporanea lo spirito che "classico" che attraversa la tradizione del moderno, è d'altra parte mastodontico. In Giappone ha realizzato il Gotoh Private Museum a Tokyo (1987-1990), l'edificio della Toyota Auto a Kyoto (1989-1990), la sede centrale della Matsumoto Corporation a Okayama (1990-1992. In Germania ha realizzato un edificio per uffici nell'area portuale di Düsseldorf (1994-1997) e l'Ernsting Service-Zentrum a Coesfeld-Lette (1998-2001). A Basilea ha disegnato il masterplan del Campus della Novartis. Nel settore residenziale, oltre a raffinate abitazioni private (casa sul lungomare di Corrubedo in Galizia, 1996-2002; casa per l'artista A. Gormley a Londra, 2003), si ricordano i Parkside Apartments a Berlino (2001-2004) e un complesso di edilizia popolare a Villaverde, alla periferia di Madrid (2001-2005). A Barcellona ha realizzato il Palazzo di Giustizia. Chipperfield è molto attivo anche in Italia. A Venezia ha realizzato l'ampiamento del cimitero di San Michele e la ristrutturazione delle Procuratie Nuove. Sua è l'arena che verrà realizzata nel quartiere di Santa Giulia a Milano per le Olimpiadi invernali nel 2026.
David Chipperfield ha curato la Biennale Architettura del 2018 dal titolo "Common Ground". Tra i numerosi riconoscimenti internazionali conseguiti, ha ricevuto nel 1999 la Medaglia d'Oro Heinrich Tessenow, il premio Wolf per le arti nel 2010, la Medaglia d'Oro del Royal Institute of British Architects nel 2011, il Praemium Imperiale nel 2013. Nel 2004 è stato fatto Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico (CBE) per i suoi meriti in campo architettonico e dal 2003 è membro onorario dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. È stato insignito del titolo di cavaliere del Regno Unito nel 2010 per i successi conseguiti nel campo dell'architettura.
"Sono felicissimo di ricevere questo straordinario onore e di essere associato ai precedenti vincitori che hanno tutti dato grande ispirazione alla nostra professione - ha commentato Chipperfield - Prendo questo premio come un incoraggiamento a continuare a rivolgere la mia attenzione non solo alla sostanza dell'architettura e al suo significato, ma anche al contributo che possiamo dare come architetti per affrontare le sfide esistenziali del cambiamento climatico e della disuguaglianza sociale. Sappiamo che, come architetti, possiamo avere un ruolo più importante e impegnato nel creare non solo un mondo più bello, ma anche più equo e sostenibile. Dobbiamo raccogliere questa sfida e contribuire a ispirare la prossima generazione ad assumersi questa responsabilità con lungimiranza e coraggio".