C’era una volta il padre di famiglia che nel pomeriggio della domenica, mentre era in giro con moglie e figli, si metteva gli auricolari o si attaccava una radiolina all’orecchio per ascoltare la radiocronaca delle partite di calcio. Abitudini da “preistoria” della comunicazione italiana. Oggi il padre di famiglia che non vuole perdersi neppure un istante della gara in cui è impegnata la squadra del cuore ha il cellulare in mano e, mentre cammina per strada, guarda sul telefonino la diretta tv dell’incontro. Con lo smartphone o il tablet la televisione è sempre con noi. E piace l’idea di avere a portata di clic, in ogni luogo e in ogni momento, il programma tv che sta andando in onda. A riprova che la Rete non ha allontanato gli italiani della televisione. Anzi, il piccolo schermo ha contagiato lo schermo ben più “mignon” dei nuovi
device. Ne sono la dimostrazione le decine di app che trasformano il telefonino o la tavoletta in un televisore di casa. Dietro le “icone” ci possono essere sviluppatori che condiscono di pubblicità i segnali tv captati dai satelliti, ma anche gli stessi network televisivi che non vogliono abbandonare il pubblico quando lascia le quattro mura. O ancora gli operatori telefonici che, soprattutto sul fronte del calcio, vedono nelle dirette televisive sul cellulare un’opportunità per agganciare nuovi clienti o allargare gli introiti. E qui siamo nel campo del lecito, almeno per quanto riguarda la complessa gestione dei diritti. Perché ci sono anche app estere che propongono trasmissioni pay senza versare un euro: al massimo si deve acquistare l’“icona”. Allora proviamo a disegnare una mappa delle applicazioni legali che portano la tv su smartphone e tablet della Penisola. L’app più scaricata è
Rai.tv, voluta dal servizio pubblico per seguire ovunque le dirette o rivedere i programmi trasmessi. In più di sei milioni l’hanno istallata per avere sul telefonino quattordici canali Rai. Anche la società del Biscione ha la sua applicazione,
VideoMediaset, che propone una selezione di programmi appena andati in onda ma anche le dirette di Tgcom24, Tg5, Studio Aperto e Tg4. È sempre di Mediaset l’applicazione per tablet
Premium Play legata ai canali a pagamento del gruppo. Sulla stessa linea si colloca
Sky Go che permette agli abbonati del colosso di Murdoch di vedersi lo sport o gli show in diretta e di avere una videoteca con migliaia di titoli. Poi ci sono le app dei telegiornali (
Tg1, Tg5, Tg La7, Rainews o
SkyTg24) che consentono di guardare live i notiziari o rivederli durante la giornata. Accanto alla grande famiglia delle applicazioni create delle televisioni italiane, pullulano quelle che propongono ventagli di canali da tutto il mondo. È il caso di
My total tv che offre più di settanta stazioni internazionali: da Cartoon Network all’americana Cnn, passando per la britannica Bbc, le tedesche Zdf e Rtl o le francesi Tf1 e France2. Invece sono duecento i canali che entrano nell’app
Spb tv: appena tre parlano italiano mentre una larga fetta è russa. Intanto a Milano è stata lanciata la versione italiana di
Flipps che nel mondo ha registrato 14 milioni di download: si possono vedere oltre 180 reti con un archivio di 300mila titoli tra film, cartoni animati, musica e sport. Chi ha un dispositivo Apple può anche utilizzare
One media player (a pagamento) che crea un menù di stazioni italiane e straniere. Invece chi ha scelto il pianeta Android può ricorrere a
Watch live tv online, ideale per guardare le televisioni estere, o a
TvDream che garantisce una buona qualità video ma non fa vedere Rai e Mediaset. Per gli appassionati di sport le opportunità arrivano soprattutto da oltre confine. Per iPhone e iPad ci sono
AppGoles (a pagamento) o
Sports live tv (che spazia dal tennis al basket alla Formula 1). È targata Android l’app
Live sports tv che assicura la copertura di Premier League, Bundesliga, La Liga e Champions League, che include i canali Rai e che vanta un’appendice di varie stazioni generaliste (da Fox ad Abc). Ha un palinsesto simile la polacca
Sport.pl live (sempre per Android) che è attiva in un milione di apparecchi. E poi c’è l’app
Serie A Tim che, con cinque euro al mese, consente di seguire sui telefonini Tim le dirette del massimo campionato italiano. Ma non è tutto oro quello che luccica nella tv sul cellulare. Abbondano anche le critiche a “icone” che promettono canali accattivanti e che, invece, non funzionano o hanno reti di seconda mano. Così, ad esempio, vengono bocciate nelle recensioni degli utenti Apple le app a pagamento
Online tvo Tv Italia. E lo stesso accade fra chi usa Android per le applicazioni
Free world tv live streaming o
Real football tv live.