sabato 30 novembre 2013
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Non tutti sanno, come ricorda il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta, che Tolstoj, scrivendo Anna Karenina, «aveva in mente di intitolarlo Due matrimoni o Due coppie. Il personaggio di Anna, però, era così prepotente che diventò il titolo». Quella che gli spettatori di Raiuno vedranno lunedì 2 e martedì 3 dicembre (in prima serata) è una fiction, Anna Karenina, appunto, che recupera il senso originario del romanzo. E cioè, spiega la Andreatta, quello di «un’indagine sull’amore. La verità del libro è tra la storia d’amore disperata di Anna e Vronskij e quella felice e costruttiva di Kitty e Levin». A metà strada tra le due, c’è l’amore tra Dolly e Stiva che non è idilliaco come quello di Kitty né tragico come quello di Anna: la donna, infatti, riuscirà a perdonare i tradimenti del marito e, dopo anni di faticosi sforzi per tenere unita la famiglia, capirà che ne è valsa la pena. Tutto ruota, insomma, intorno alle tre coppie, ognuna delle quali porta ad una riflessione profonda sul concetto di matrimonio e di famiglia. Un matrimonio dal quale Anna cercherà di fuggire, abbandonando il marito Karenin per l’amante Vronskij e rinunciando persino al figlio, andando però incontro al tragico finale disegnato per lei da Tolstoj. Vittoria Puccini, che la interpreta, spiega: «Anna è un’eroina, ma non nel senso tradizionale del termine. Lei è una vittima di se stessa, una donna che si ritrova sola perché finisce per rovinare il suo rapporto con Vronskij, creandosi gelosie che non hanno senso. È una donna che non sta bene con se stessa e dà la colpa agli altri per non attribuirla a sé». Ed è anche «una donna che ti sorprende perché fa scelte che non ti aspetti. Come quando, ad esempio, non accetta il divorzio che il marito decide di concederle per non farlo soffrire più di quanto non abbia già fatto e rinuncia a suo figlio per soffrire anche lei». La Puccini parla di quello di Anna come di «un ruolo che spaventa, non solo per i precedenti (tra le attrici che l’hanno interpretata ci sono Greta Garbo, Vivien Leigh, Sophie Marceau, Keira Knightley, ndr) ma anche per la sua complessità. Quando ho iniziato, però, ho scoperto che, oltre alla sceneggiatura, avevo anche il romanzo su cui basarmi per costruire il personaggio e per arricchirlo di sfumature». Anche perché, rivela, «il regista Christian Duguay non ha voluto che vedessi i film precedenti per non correre il rischio di cadere nell’imitazione». Frutto di una coproduzione internazionale che ha coinvolto Germania, Spagna e Francia, la fiction è stata realizzata dalla Lux Vide per Rai Fiction ed è interpretata, per la regia di Christian Duguay, anche da Santiago Cabrera (Vronskij), Benjamin Sadler (Karenin), Lou De Laage (Kitty), Max Von Thun (Levin), Carlotta Natoli (Dolly) e Pietro Sermonti (Stiva). La Andreatta, parlando di Anna Karenina come di «un regalo di Natale anticipato per il nostro pubblico», osserva: «È importante che la Rai porti in televisione i grandi romanzi e che lo faccia con la modernità giusta per parlare al pubblico di oggi». I produttori della Lux Vide Luca e Matilde Bernabei concludono: «Le quattro ore di questa nostra fiction danno il senso che la felicità è possibile».
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