Il mondo del teatro è sotto choc. Nessuno si aspettava la scomparsa di Luca De Filippo, il figlio di Eduardo, a soli 67 anni. L’attore si è spento ieri nella sua casa di Roma dopo una malattia scoperta all’inizio del mese. Una sofferenza che lo ha accompagnato nelle ultime repliche di
Non ti pago la commedia di Eduardo andata in scena al teatro Augusteo di Napoli. A Milano al teatro Strehler era stato sostituito da Gianfelice Imparato. Nato a Roma il 3 giugno del 1948 era figlio di Eduardo e della prima moglie Thea Prandi. Esordì nel 1955 a soli 7 anni nella commedia
Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta nel ruolo di Peppiniello. Dall’età di vent’anni, Luca recita con il padre sia in teatro che in riduzioni televisive in numerose commedie eduardiane come
Sabato domenica e lunedì, Filumena Marturano, Non ti pago, Napoli milionaria!, Il sindaco del rione Sanità, Natale in casa Cupiello. Non deve essere stato facile per Luca De Filippo uscire dall’ombra di un padre come Eduardo, ma nel tempo è riuscito a dimostrare di avere personalità e alte qualità proprie, pur senza mai smettere di portare avanti e riproporre il lavoro del padre. Era riuscito, comunque, a continuare l’eredità paterna con un proprio stile, dopo aver fondato nel 1981 la propria compagnia teatrale, dirige e interpreta
Uomo e galantuomo, Non ti pago, Il contratto, Penziere mieje e
L’arte della commedia. Realizza anche un’opera di Pasquale Altavilla
A fortuna e Pulicinella e il
Don Giovanni di Molière e nel 1990 dirige Umberto Orsini in
Il piacere dell’onestà di Pirandello. Per la regia di Armando Pugliese interpreta
O’ scarfalietto, Ogni anno punto e daccapo, Questi fantasmi, Tartufo di Molière. Luca De Filippo scelse di confrontarsi anche con molti dei grandi maestri della storia del teatro come Pinter, Beckett, ma anche il contemporaneo Vincenzo Cerami. Nei personaggi Luca metteva una nota sottile in più di cattiveria, di nera ironia, rispetto a Eduardo, un disincanto legato alla sua continua indagine sull’essenza e la solitudine dell’uomo. Nella sua carriera ha firmato anche regie liriche e partecipato a sceneggiati tv, compresi quelli di suo padre, e film, lavorando tra gli altri con la Wertmüller (una volta accanto a Sofia Loren), Squitieri, Castellitto, Muccino. Col padre aveva lavorato dal 1969 al 1980, e poi questi, per altri due, tre anni, firmò le regie dei suoi spettacoli. «Non ho fantasmi di cui liberarmi – rispondeva a chi lo interrogava sul rapporto col padre – Con Eduardo abbiamo avuto le nostre litigate. Ma averlo avuto accanto è stato un privilegio di cui sono orgoglioso, come lo sono di appartenere a una famiglia che fa teatro da tre generazioni». L’attore aveva appena accettato di dirigere la scuola dello Stabile napoletano mentre dal 2008 che era presidente della Fondazione Eduardo De Filippo, nata in seguito alla donazione del Teatro San Ferdinando alla città di Napoli da parte della famiglia De Filippo. Fondazione che persegue finalità culturali ed è attiva in ambito civile e sociale a favore di ragazzi a rischio per i quali appunto Luca si impegnava, come già suo padre. Cordoglio da tutto il mondo del teatro e dalle istituzioni. Anche stavolta, «adda passà ’a nuttata».