sabato 28 dicembre 2013
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Aumenta la somma destinata al contrasto della povertà assoluta, soprattutto nel Mezzogiorno. Nel provvedimento approvato ieri dal Cdm – che consente l’uso di 6,2 miliardi di fondi europei inutilizzati – ci sono 300 milioni destinati a questo scopo.«Da aprile potranno partire il completamento dei bandi e le erogazioni per quasi 400-450mila persone nel Nord, nel Centro e nel Sud» in stato di povertà, su un totale di 4,8 milioni. Lo ha annunciato il ministro del Welfare Enrico Giovannini. Le risorse per il 2014, ha aggiunto, sono «complessivamente 810 milioni». Infatti, questi fondi, si aggiungono ad altri 500 milioni già destinati allo strumento della social card, in versione tradizionale e sperimentale. «Se cercate – ha aggiunto il ministro –, non trovate misure analoghe per la lotta alla povertà negli ultimi 10 anni o anche prima». Nel merito, Giovannini ha riferito che il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, per i grandi Comuni «ha firmato il decreto che consente, dopo che le amministrazioni hanno fatto i bandi e analizzato le domande, di erogare alle prime 50mila persone il Sia (Sostegno all’inclusione attiva)». E sono stati «avviati i contatti con tutte le città del Sud a cui questa sperimentazione è destinata, avremo poi i contatti con il Centro-Nord».Oltre al plauso di diversi assessori alle politiche sociali, arriva quello di Francesco Marsico, vicedirettore di Caritas italiana e fra gli ideatori del Reis (Reddito di inclusione sociale, lo strumento contro l’indigenza elaborato da un cartello di organizzazioni non profit). È «molto significativo» - dice - che il governo abbia deciso di dedicare tutti i 300milioni alla lotta alla povertà assoluta. Ma la sperimentazione, «ha senso solo se al termine è disposto a mettere in campo strumenti stabili per consolidare le buone prassi». L’agenzia Redattore sociale mette in guardia dal rischio di creare confusione, «tra nomi presi in prestito, speranze disattese di reddito minimo e tempi sempre più lunghi del previsto per dare risposte organiche a una povertà che, in Italia, cresce senza freno». Si resta ancorati alla social card, sottolinea, mentre il Sia «non è mai partito ufficialmente». Infine, il presidente della Fondazione Banco farmaceutico, Paolo Gradnik, chiede più attenzione alla "povertà sanitaria", che impedisce a molte famiglie l’acquisto dei farmaci necessari, «fenomeno cresciuto in media del 97% dal 2006 al 2013».
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