Un reddito di cittadinanza che garantisca 600 euro netti al mese per consentire a chi ne ha diritto un reddito annuo netto pari a 7.200 euro. È la proposta di legge messa a punto da M5S, prima firma Daniele Pesco, finalizzata a «contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale nonché a favorire la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro ed alla formazione». Nella proposta si fissa una soglia di povertà relativa anche per i nuclei familiari composti da più persone. Per il 2013 la soglia di povertà per una famiglia di due persone è fissata a 1.000 euro al mese, 1.330 se è una famiglia di tre persone, fino ad arrivare a 2.400 per un nucleo familiare di 7 persone. La misura può essere estesa ai cittadini stranieri che abbiano lavorato in Italia in regola per almeno 2 anni e per almeno 1.000 ore. Ma è polemica con il Pd. «Il livello di demagogia sulle proposte economiche è sempre più alto. Grillo supera tutti, impresa non facile dati i competitor in campo», ironizza il viceministro all’Economia Stefano Fassina. Il costo complessivo - rileva - supera, secondo le valutazioni più prudenti, i 30 miliardi l’anno. La cosiddetta "copertura" arriverebbe dal taglio delle pensioni d’oro, dall’Imu sui beni della Chiesa e dal taglio delle spese militari. La prima voce, anche nell’ipotesi di considerare d’oro le pensioni superiori a 3.500 euro netti mensili, implica risparmi di alcune centinaia di milioni l’anno. L’eventuale Imu sui beni della Chiesa utilizzati per attività miste - prosegue Fassina - porterebbe un gettito aggiuntivo di alcune decine di milioni l’anno. Infine, l’azzeramento delle spese militari, non soltanto gli F-35, ma tutto proprio tutto, a parte il dettaglio dell’impossibilità di utilizzare risorse in conto capitale per finanziare spesa corrente, libererebbe circa 3,5 miliardi». In tutto, attacca Fassina «in una generosissima valutazione, intorno a 4 miliardi. Disponibili solo per alcuni anni. Un decimo di una prudente previsione di spesa. Le balle di Grillo sono sempre più grosse. Il nuovo che avanza». Sel si dice invece favorevole ma rivendica la primogenitura: «Anche M5S dopo Sel presenta proposta per il reddito minimo? Bene. Una legge giusta che il Parlamento può votare, perché una maggioranza è possibile», dice Nichi Vendola su Twitter.