giovedì 8 agosto 2013
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Disco verde definitivo dall'Aula del Senato alla conversione del dl 'svuotacarceri', con 195 voti favorevoli e 57 contrari."Una risposta complessiva al problema carceri inizia a prendere sostanza, e a dare i suoi frutti". Così Luigi Pagano, vice capo del Dap, ha commentato il disco verde. "Si tratta di misure che fanno parte del pacchetto da portare in Europa - rimarca Pagano - insieme al lavoro amministrativo e di riorganizzazione che stiamo portando avanti con l'ampliamento degli spazi e alla creazione di nuovi posti letto per ridurre il problema del sovraffollamento e per ridare dignità ai luoghi di pena, facendo lavorare anche meglio il personale"."Come amministratore - prosegue il numero due del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - dico che è importante la legge ma è importante allo stesso modo l'approccio culturale e attivo che la società deve dare. Sanità, lavoro, scuola e formazione sono fattori fondamentali: dobbiamo trovare sinergia con l'esterno. Le associazioni, le regioni, gli enti locali e il terzo settore collaborino con noi. Il reinserimento è l'unica forma concreta di sicurezza sociale"."Aver fatto un decreto legge, strutturale - fa notare Pagano - significa aver dato importanza alla materia. Si è lavorato, ad esempio, sulle normative ostative alla concessione di misure alternative alla detenzione, in particolar modo per le persone condannate ma in stato di libertà e in attesa dell'esecuzione della pena. Molte di queste, hanno avuto la possibilità di vedersi sospeso l'ordine di carcerazione, in attesa della decisione finale del tribunale di sorveglianza. Il dato significativo, credo da legare alla pratica di questo decreto, è che per effetto dei mancati ingressi, il numero dei detenuti è calato, dopo diversi anni, a 64.532". "Come Amministrazione penitenziaria - mette in chiaro il vice capo del Dap - stiamo operando per offrire più spazi ai detenuti oltre che migliori condizioni di lavoro per il personale, ampliare i luoghi di socializzazione interna e gli orari di apertura delle celle, in modo da incentivare anche le attività trattamentali. Le due cose, miglior lavoro del personale e condizioni più dignitose per i detenuti e più utili per la società, sono perfettamente coniugabili"."In definitiva - rimarca Pagano - si vedono riposte di insieme che danno il senso e la misura di un approccio globale. L'emergenza carceri si risolve di certo con leggi adeguate ma anche con una visione culturale diversa perchè c'è il rischio, come nel passato, che questi norme rimangano sulla carta"."Potrei dire banalmente che è buona cosa estendere la detenzione domiciliare o l'alternativa per andare a lavorare - conclude il vice capo del Dap - ma per concretizzare queste misure è necessario il domicilio e il lavoro. Solo in rapporto con la società esterna, e investendo in sicurezza, il problema può essere risolto".
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