lunedì 6 luglio 2015
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Roma prova davvero a voltare pagina. Colpendo duramente chi ha fatto affari sui migranti, ma anche indicando una nuova strada. O, forse, prova a riprendere gli spazi che erano stati occupati da "Mafia Capitale". Il commissariamento di alcune cooperative e il nuovo bando per la gestione dei Centri di accoglienza promettono un vero cambio di passo. Regole certe, trasparenza, controlli sia finanziari che di gestione, ma soprattutto una grande attenzione alla qualità dei servizi. Non solo vitto e alloggio, non solo strutture e fondi. Centrale è l’integrazione, e tutte le iniziative e i servizi per promuoverla concretamente. Il prefetto Gabrielli, forte dell’esperienza in Protezione civile dopo la stagione della "cricca", ha fatto un lavoro serio e accurato. Ora la palla passa alla parte sana della società civile, al quel mondo "buono" della cooperazione positivamente sferzato due giorni fa dal segretario generale della Cei, il vescovo Galantino e da don Ciotti. Un mondo estromesso, ma anche troppo silente di fronte agli affaristi della "cattiva" e falsa cooperazione. È il momento di tornare attivi protagonisti. E non ci sono alibi per non farlo.
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