Le multinazionali del gioco d’azzardo hanno presentato tredici ricorsi al Tribunale amministrativo regionale contro il regolamento del Comune di Genova per frenare la diffusione delle sale da
gioco. Tra i ricorrenti ci sono, oltre ai maggiori operatori del settore, anche
Confesercenti e Confindustria. «Una class action alla rovescia – l’hanno
definita gli assessori a Legalità e Sviluppo, Elena Fiorini e Francesco Oddone. Le lobby dell’azzardo ricorrono al Tar. Siamo come Davide contro Golia ma il
Comune si difenderà e vincerà».Il regolamento "Sale da gioco e i giochi leciti" è stato adottato
dal Comune di Genova con deliberazione 21/2013 ed è in vigore dal 24 di maggio.
Fa riferimento, tra l’altro, alla Legge Regionale 17 del 30 aprile 2012 volta a
dettare «norme finalizzate a prevenire il vizio del gioco, anche se lecito, e a
tutelare determinate categorie di persone, oltreché a contenere l’impatto delle
attività connesse all’esercizio di sale da gioco sulla sicurezza urbana, sulla
viabilità, sull’inquinamento acustico e sulla quiete pubblica». Il regolamento
stabilisce, tra le altre cose, che «nei casi di agenzie per la raccolta di
scommesse, sale Vlt o nel caso dell’esercizio di giochi con vincita in denaro,
il locale dove viene svolta l’attività deve essere distante almeno 300 metri
da: istituti scolastici e strutture universitarie; luoghi di culto (anche i
cimiteri); impianti sportivi e centri giovanili; strutture residenziali o
semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, strutture
ricettive; attrezzature balneari e spiagge; giardini, parchi e spazi pubblici».
«Al fine di tutela della salute pubblica – recita ancora il regolamento –
all’interno del locale non potranno essere presenti sportelli bancari, postali
o bancomat e non potranno essere aperte sale nel raggio di 100 metri da
sportelli bancari, postali o bancomat, né Agenzie di prestiti di pegno o
attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento od oggetti preziosi». Attualmente le sale da gioco a Genova sono 59 di cui 16 nel ponente
cittadino, tra Sampierdarena e Cornigliano, e 15 nel solo quartiere di San
Fruttuoso. «Il gioco d’azzardo è una rovina drammatica i cui danni sono solo
appena intravisti e quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi», ha affermato
monsignor Marco Granara, presidente della Fondazione Antiusura Santa Maria del
Soccorso. «Siamo molto preoccupati – ha aggiunto – ma mi pare che, finalmente,
cominciano ad interessarsi del problema più persone che in passato. Infatti, di
fronte a questi fenomeni, ci deve essere una rivolta popolare perché il
contrasto al fenomeno non potrà mai iniziare altrimenti visti anche gli enormi
introiti che lo Stato ricava dal gioco». E con l’obiettivo di portare il
problema del gioco d’azzardo a un pubblico più vasto possibile la Fondazione
Antiusura di Genova ha collaborato alla pubblicazione dal titolo
"L’azzardo? Non è un gioco" realizzato nei mesi scorsi dal
dipartimento di Salute mentale e dipendenze della Asl 3 di Genova.