Dinanzi all’ennesima tragedia del mare, mentre ancora si contano i morti e i dispersi, tra essi anche bambini e donne incinte, l’Azione Cattolica "sente il dovere umano e cristiano di andare oltre il cordoglio per le vittime innocenti e lo sconcerto per un dramma annunciato. E dire il suo "ora basta!". Come denunciato da papa Francesco, quanto accaduta al largo di Lampedusa è una vergogna! La comunità europea ed internazionale non può più ignorare lo stillicidio di sofferenze e lutti di un’umanità dolente che scommette la propria vita inseguendo il sogno di una dignità negata, in fuga da luoghi in cui povertà e guerre sono l’insopportabile normalità"."Non possiamo più sottrarci dal gridare forte e chiaro l’ipocrisia politica di governanti, piccoli e grandi, italiani e stranieri, europei tutti, che continuano a fare del Mare nostrum un moderno cimitero di anime vaganti, tra indifferenza e impotenza ingiustificabili. Non ci si può dire addolorati e sconcertati se si è poi complici silenziosi di tanto male e di tanta morte a buon mercato!". Lo scrive in una nota Salvatore Martinez, presidente di Rinnovamento nello Spirito. "I migranti d’Africa sono nostri fratelli: invocano vita e ricevono morte; sperano nella giustizia sociale e si ritrovano ad essere capi d’accusa della giustizia penale. Lo straniero, il povero, l’esiliato sono sacri dinanzi a Dio! Ignorarli, maltrattarli, lasciarli morire significa sfidare il giudizio di Dio. Quanto continua ad accadere a Lampedusa e nelle coste del Sud d’Italia è ormai insopportabile!"."Davanti a una tragedia dalle inimmaginabili dimensioni per nessuno è possibile e lecito restare indifferente": interviene così Francesco Belletti, presidente del Forum, a proposito dell'ennesimo dramma dell'immigrazione nelle acque di Lampedusa. "Non possono restare indifferenti le autorità italiane e ancor meno possono farlo le istituzioni comunitarie - dice Belletti - non sappiamo in che misura l'evento fosse evitabile, né quanto sia possibile spezzare definitivamente questo traffico di speranza e disperazione che è condizione perché i drammi si ripetano. Sappiamo però che cambiando le politiche sull'accoglienza e sull'aiuto in loco alle popolazioni dei Paesi teatro di cataclismi naturali o in Stato di guerra, si può fare molto per evitare gli esodi. Ma l'azione deve essere comune e concertata tra tutti i Paesi Ue. Nessuno può muoversi da solo".
"Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. È una triste storia che continua e anche le parole sono stanche. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti. E devono farci dire basta, basta aitrafficanti di morte, basta ai venditori di illusioni, basta a chi anche su queste morti fa propaganda, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano diritti, alimentano illegalità e disperazione": è quanto afferma Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, commentando la tragedia del naufragio dei migranti al largo di Lampedusa."La strage che si è consumata vicino a Lampedusa lascia sgomenti, ma anche pieni di rabbia. Ha ragionepapa Francesco: è una vergogna": è il commento di don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca). "Davvero non ci sono altri modi per gestire l'afflusso - prevedibilissimo - di persone che partono ogni anno dalle coste africane per arrivare nel nostro paese? Noi non lo crediamo. Il problema è che si è scelto di difendere le frontiere e non la vita, di alzare muri invece di affrontare le ingiustizie e accogliere esseri umani. Se cambiamo l'approccio, troveremo le soluzioni" aggiunge il sacerdote.