Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è arrivato questa mattina a Firenze per partecipare all'inaugurazione della scuola dei giovani magistrati di Scandicci. Il capo dello Stato, che è giunto a
Firenze con un treno ad alta velocità, arrivato alla stazione di
S.Maria Novella, è salito con i suoi più stretti collaboratori
sul tranvia per Scandicci. Ad accoglierlo alla stazione il
sindaco di Firenze Dario Nardella. Dalla fermata di Scandicci
Mattarella raggiungerà la sede della Scuola superiore della
Magistratura di Castelpulci. Mattarella ha preso posto, insieme
al sindaco Dario Nardella e al prefetto Luigi Varatta, su un
convoglio della tramvia predisposto per lui e per il suo staff
che lo condurrà a destinazione in una ventina di minuti. Il vagone con a bordo il Presidente, partito da una posizione arretrata, si è poi soffermato brevemente alla fermata ordinaria di Santa Maria Novella davanti ai viaggiatori in attesa e
qualcuno ha cercato di salire, ma è stato loro spiegato che il
convoglio era riservato per motivi di sicurezza. Il convoglio con a bordo il Presidente ha i lampeggianti accesi ed è seguito da un'auto della società di gestione della tramvia.
Anche la magistratura deve darsi "delle strategie organizzative volte al recupero di efficienza": si tratta di "un recupero necessario per rispondere efficacemente al bisogno di legalità fortemente avvertito nel
Paese". Queste le parole del presidente Sergio Mattarella a Scandicci davanti agli studenti. Le sfide che attendono i magistrati italiani sono "tanto più impegnative in un contesto di crescenti attese da parte deicittadini, sempre più esigenti verso un servizio essenziale comela giustizia, chiamata a definire ogni giorno l'equilibrio tradiritti e doveri applicando le regole dettate dalla legge" ha detto. Perquesto, ha aggiunto il capo dello Stato, "il controllo di legalità, per essere giusto ed efficace, impone percorsi formativi idonei a sviluppare nei magistrati la capacità di comprendere le dinamiche in corso nel mondo in cui operano". Per tutte queste ragioni, secondo Mattarella, "l'alto livello di preparazione professionale rappresenta la struttura portante su cui si regge l'indipendenza della magistratura"."L'ordinamento della
Repubblica esige che il magistrato sappia coniugare equità ed
imparzialità, fornendo una risposta di giustizia tempestiva per
essere efficacie, assicurando effettività e qualità della
giurisdizione" ha aggiunto. Il compito affidato
dalla Costituzione ai magistrati, ha detto ancora Mattarella rivolto ai futuri magistrati, è "un compito né di
protagonista assoluto nel processo né di burocratico
amministratore di giustizia".