venerdì 17 febbraio 2012
Il ministro in un'audizione al Consiglio dei ministri Ue ha parlato di agevolazioni e nuovi servizi per favorire l'occupazione femminile e affrontare il dualismo Nord-Sud. «Ai primi punti riordino contratti, finiremo entro marzo con il massimo consenso delle parti».
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Il governo italiano è al lavoro su "un'importante riforma del mercato del lavoro che conta di completare entro il mese di marzo" ed è impegnato a realizzarla "con il massimo consenso sociale possibile". Come ha spiegato ai colleghi europei riuniti a Bruxelles il ministro del Lavoro Elsa Fornero, la riforma parte "dal riordino dei contratti di lavoro: in Italia abbiamo troppe tipologie di contratti che hanno creato molta precarietà specialmente fra i giovani". La riforma deve essere "finalizzata a garantire una più alta partecipazione dei lavoratori, soprattutto giovani, donne e lavoratori anziani". L'impegno del governo italiano, ha sintetizzato Fornero nel suo intervento alla sessione sull'occupazione del Consiglio dei ministri Ue, è quello di "adottare riforme coraggiose conciliando il rigore finanziario con la coesione sociale: come ha più volte ricordato il presidente del Consiglio Mario Monti - ha sottolineato il ministro del Lavoro - è importante uscire dall'austerità per puntare alla crescita e agli obiettivi sociali. Abbiamo già realizzato una riforma strutturale del sistema previdenziale che ha ristabilito l'equità fra generazioni, fra generi e all'interno delle generazioni". La riforma del mercato del lavoro sarà realizzata "con il massimo possibile di consenso sociale e dialogo con le parti sociali".

La riforma del mercato del lavoro prevederà "sgravi fiscali e nuovi servizi anche sostenuti dal fondo sociale Ue", per favorire l'occupazione femminile e affrontare il problema del dualismo Nord-Sud che sono "tra le nostre preoccupazioni".

Un altro tema affrontato a Bruxelles dalla Fornero è l'estensione delle quote rosa, previste per i board delle società quotate, "anche per le società a controllo pubblico e anche per le istituzioni politiche". La legge che introduce le quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende quotate in borsa e delle società a partecipazione pubblica, è stata adottata in via definitiva il 28 giugno dello scorso anno.    In base a questa legge, i Cda dovranno essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012 (20% nel primo mandato) e da un terzo dal 2015 (il 33,3% nel secondo mandato). Le nuove regole entreranno quindi a pieno regime nel triennio del mandato 2015-2018.

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