L'attesa promozione a capo di Infrastrutture Lombarde sarebbe dovuta arrivare già ieri. Non fosse stato per il blitz di giovedì Angelo Paris, arrestato per associazione a delinquere, avrebbe dovuto ricevere l’incarico per succedere ad Antonio Rognoni, arrestato a marzo, al vertice della centrale appaltante della Regione Lombardia.La scelta di Paris, uno dei manager di punta di Expo, viene data per certa da una qualificata fonte giudiziaria milanese, secondo cui la decisione fu presa dopo una cena avvenuta il 3 febbraio ad Arcore con Silvio Berlusconi. La conferma di questo incontro è arrivata da Fabrizio Sala, sottosegretario della Regione Lombardia con delega all’Expo, che però ha parlato di un incontro «squisitamente politico». Dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Fabio Antezza emerge come, il 22 gennaio scorso, Sala abbia contattato Paris per sondare la sua disponibilità a partecipare all’incontro di Villa San Martino. L’organizzatore sarebbe stato Gianstefano Frigerio, ex segretario della Democrazia cristiana in Lombardia e poi parlamentare di Forza Italia, noto alla giustizia fin dai tempi di Mani Pulite. Sala, che risulta estraneo all’indagine, nega di avere ricevuto «indicazioni» di alcun tipo da Frigerio e all’incontro di Arcore «hanno partecipato una trentina fra amministratori locali della Brianza e imprenditori, tra cui Paris».Le date suscitano una domanda. Perché già dalla fine di gennaio, quando venne organizzata la cena di Arcore, si pensava a sostituire Rognoni che risulterà indagato solo a fine marzo? Gli inquirenti lo chiederanno ai componenti della presunta «cupola degli appalti». Gli investigatori coordinati dai pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, hanno sequestrato anche le buste chiuse con le offerte per il progetto "Città della Salute", uno degli appalti al centro dell’inchiesta, per un valore di oltre 300 milioni di euro. Buste che, come è stato spiegato, resteranno sigillate e sotto sequestro e potranno poi essere aperte quando verrà richiesto da Infrastutture Lombarde. Secondo l’accusa, la cosiddetta "cupola" si sarebbe mossa «per favorire ed assicurare l’aggiudicazione» della gara sulla Città della Salute, «previa intesa con Antonio Rognoni, Direttore generale di infrastrutture Lombarde SpA (ora agli arresti, ndr)», attraverso «doni, promesse, collusioni e condizionamenti».Una fetta particolarmente contesa riguardava la costruzione degli spazi espositivi dei paesi ospiti. La «questione del padiglione Cinese», ad esempio, uno dei maxi stand da costruire in vista di Expo, era «di grande interesse» per Primo Greganti e, per questa ragione, l’ex funzionario del Pci se ne sarebbe occupato in prima persona, tenendo rapporti con l’Ambasciata cinese e preparando una memoria poi «mandata su in Cina». È quanto emerge dalle indagini che coinvolgono anche l’ex senatore FI Luigi Grillo, il quale assicura che «chiarirà tutto».