venerdì 6 gennaio 2012
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​«Dobbiamo dare un segnale di grande attenzione alla comunità ma anche restituirle serenità. L’uccisione di una bambina di pochi mesi e del suo papà avvenuta sotto il portone di casa è un fatto che crea sgomento e che non può lasciare indifferenti. Ma lo Stato è presente e lo dimostrerà».È l’impegno del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, nei confronti dei romani, angosciati per l’ennesimo episodio dell’ondata di violenza che, in tredici mesi, ha provocato la morte di 35 persone. Parole contenute in una nota diramata dopo una riunione al Viminale col prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, il sottosegretario all’Interno, Carlo De Stefano, le autorità cittadine e i vertici delle forze dell’ordine. L’azione si concentrerà su due linee: da un lato, la caccia in corso agli assassini da parte di carabinieri e magistratura; dall’altro, i controlli a setaccio delle forze dell’ordine, quartiere per quartiere, negli ambienti a rischio, per prevenire altri crimini. E da oggi saranno a Roma i primi 130 agenti dei 400 promessi dal Viminale dopo la firma del recente patto per la sicurezza. Per il sindaco Gianni Alemanno, «la pazienza dei romani è finita. Ci sono belve criminali che agiscono nella nostra città che devono essere fermate a tutti i costi».Indagini e controlli. All’incontro, preceduto in mattinata da un vertice tecnico in Prefettura, hanno preso parte anche il capo della Polizia, Antonio Manganelli, il questore Francesco Tagliente e il comandante provinciale dell’Arma Maurizio Mezzavilla. Il ministro ha «preso atto dell’imponente sforzo in atto sul piano investigativo, per l’individuazione dei responsabili» ed ha dato indicazione per l’intensificazione delle azioni di prevenzione e contrasto: «Non dobbiamo trascurare alcun ambito, concentrando una più incisiva e visibile operatività delle forze dell’ordine su obiettivi territoriali mirati».Troppe armi in città? «C’è una grossa disponibilità di armi da fuoco. Bisogna concentrare l’attenzione degli inquirenti per sminare il problema», ha avvertito ieri il delegato capitolino alla sicurezza, Giorgio Ciardi. Ma sul quel fronte, precisano in Questura, si lavora ormai da mesi: la scorsa notte, proprio a Tor Pignattara, gli agenti delle Volanti, in un controllo in una casa famiglia, hanno messo le manette ad un pregiudicato, già ai domiciliari e con precedenti per rapina e spaccio, perché trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa e colpo in canna.Facilitare perquisizioni «Abbiamo chiesto che le forze dell’ordine abbiano più libertà di azione, anche di effettuare perquisizioni d’iniziativa in abitazioni private, quando ci sia una notizia di reato», ha detto il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, all’uscita dalla riunione al Viminale. Nessuna misura speciale invece per il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Sarebbe una prova di fragilità mettere in discussione una strategia ogni tre giorni. Bisogna attuare il patto per la sicurezza già firmato, per quel salto di qualità che la città s’aspetta».
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