«Si tratta di una violenza inaudita: mai si era avuta notizia, almeno dalle nostre parti, di un attacco così violento e reiterato contro i crocifissi». È profondamente addolarato Nedo Mannucci, vicario generale della Diocesi di Prato, nel commentare quanto accaduto in due chiese del centro storico.Una persona non identificata – probabilmente un uomo, vista l’estrema violenza e la forza con cui sono stati compiuti gli atti vandalici – ha danneggiato due antichi crocifissi, molto noti e venerati in città. Un fatto gravissimo che ha sconcertato la Chiesa pratese e i due parroci che hanno trovato le due opere rovinate, una addirittura in frantumi. Quest’ultima è il crocifisso di San Leonardo da Porto Maurizio, il primo a essere stato «attaccato» dalla furia del vandalo.Intorno alle 10 l’uomo è entrato nella piccola chiesa di San Pier Forelli, in quel momento vuota, si è diretto verso l’altare laterale dove si trova la croce, l’ha staccata dalla teca e l’ha scaraventata a terra. La statua, opera del tardo Seicento in cartapesta colorata, è andata in mille pezzi. Da lì il vandalo, mentre il parroco don Simone Vannini, accortosi dell’accaduto stava lanciando l’allarme alle forze dell’ordine, si è diretto nella vicina chiesa di San Bartolomeo, che si affaccia su una delle piazze più note e frequentate della città. Questa volta la vittima è un crocifisso ligneo del Trecento, un’opera policroma di scuola fiorentina donata sette secoli fa ai pratesi dal movimento penitenziale dei «Bianchi», del quale faceva parte anche il noto mercante pratese Francesco Datini. Anche questa volta la chiesa era deserta e l’uomo ha avuto tempo e libertà per compiere il suo gesto: si è arrampicato sopra la statua e si è aggrappato al crocifisso per cercare di staccarlo dalla parete. In questo modo è riuscito a spezzare le braccia al Cristo e poi è fuggito facendo perdere le proprie tracce.«Questa è una mano idiota, non credo ci siano dietro ideologie o rivalse di tipo religioso – ha affermato il parroco di San Bartolomeo don Marco Natali – colpisce il fatto che siano stati distrutti i crocifissi di due chiese simbolo in Diocesi per una accoglienza totale verso gli ultimi, i poveri Cristi della storia». Accanto alla chiesa di don Marco, infatti, si trova la mensa dei poveri mentre a San Pier Forelli vive una comunità di persone svantaggiate aiutate nell’inserimento sociale.I due episodi inoltre sono avvenuti in un giorno particolare. Ieri era il primo anniversario dell’episcopato pratese del vescovo Franco Agostinelli, che al momento dell’accaduto si trovava a Roma per un impegno alla Conferenza episcopale italiana, oggi invece la Chiesa fa memoria di San Leonardo di Porto Maurizio. Il primo crocifisso distrutto dalla furia del vandalo era stato usato nei primi del Settecento proprio dal celebre francescano nelle sue predicazioni a Prato.