Il Papa è intervenuto sul calcio, in un’intervista al giornale locale argentino “La Voz del Pueblo”. Francesco ha commentato l'aggressione subita durante una partita da quattro giocatori del River Plate da parte di un tifoso del Boca Juniors e ha detto che “anche in Italia ci sono stati problemi tra gli ultrà, che non necessariamente lottano per il club, la maggioranza sono mercenari”. Alla domanda “lei piange?”, il Papa ha risposto "quando vedo drammi umani” ricordando “i Rohingya che vanno su e giù sui barconi nelle acque thailandesi e che quando si avvicinano a terra ricevono un po’ di cibo, acqua, e poi li ributtano in mare". “Ciò mi commuove profondamente – ha continuato - così come i “bambini malati”, le “malattie 'rare' provocate da disattenzione ambientale”.“Ho visitato un carcere per minorenni e Rebibbia”, oltre ai carcerati in “altre città d'Italia - ha detto ancora - Condividendo il pranzo e parlando con loro mi veniva alla testa: ‘pensare che potrei essere qui’. In altre parole, nessuno di noi è sicuro di non poter commettere un crimine, un fatto” per il quale si può “finire in prigione. Mi dico allora per quale ragione Dio ha permesso che io non sia qui. E sento dolore per loro, ringrazio Dio per non esserci...”, ha affermato il Pontefice ricordando che chi è in carcere “non ha avuto l'opportunità di non aver commesso qualcosa che poteva portare alla prigione. Ciò mi porta a pianto interiore”. Il Santo Padre ha precisato di “non piangere in pubblico: due volte sono stato al limite, ma sono riusciti a frenare in tempo”.Francesco, poi, ha detto di non aver mai sognato di diventare Papa: “Mai!! Neppure essere presidente della Repubblica oppure generale dell'esercito, come capita ad alcuni ragazzi. Io no... non ho mai pensato potesse succedere”