giovedì 29 maggio 2014
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​Doppio no, triplo errore. Scegliendo l’ultimo giorno della sua permanenza in carica per rifiutare di discutere la petizione «Uno di noi» e per negarne ogni fondatezza, la Commissione europea ha sbagliato anzitutto i tempi, forse sperando invano di far passare inosservata la sua bocciatura. Ha poi errato nel merito, perché ha provato a spiegare il suo rifiuto di dar seguito all’iniziativa di quasi due milioni di cittadini ostentando una certezza scientifica – l’utilità della ricerca sulle staminali embrionali – tutta da dimostrare. Ha commesso infine una brutta scorrettezza istituzionale, impedendo che la richiesta di un gruppo cospicuo di cittadini dell’Unione potesse confrontarsi con gli organismi da essi democraticamente eletti. Non è così che si rilancia l’idea di Europa.
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