Christian non ha mai smesso di sorridere. Nemmeno dopo quel pomeriggio del 12 maggio 2021, quando il suo motorino ha perso aderenza sull’asfalto e la sua vita è cambiata per sempre. A causa dell’incidente gli sono state amputate entrambe le gambe. Il suo primo pensiero è stato: sono vivo, ce la farò. Quella consapevolezza, quella forza innata, gli hanno permesso di affrontare la sfida più grande della sua vita con una determinazione che potrebbe, davvero, ispirare chiunque.
Christian, classe 1998, ha sempre avuto una passione smisurata per lo sport. Da bambino correva dietro a un pallone, prima nel rugby e poi nel basket. Ma è stata la canoa, che ha iniziato a praticare a soli 13 anni, a catturare il suo cuore. Uno sport che richiede forza, coordinazione e una connessione profonda con l’acqua. La stessa passione che a ventun anni l’ha spinto a diventare istruttore, insegnando ai più giovani come domare il fiume con il paddle, proprio come aveva imparato lui, un colpo alla volta.
L’incidente non ha cambiato il suo spirito. Anzi, ha aperto nuove strade. «Mi è stato tolto qualcosa, ma mi è stato anche dato molto di più», racconta Christian, con un sorriso che riflette la sua capacità di vedere il lato positivo in ogni situazione.
Grazie al supporto dell’associazione art4sport, che ha conosciuto attraverso Teresa, Christian ha trovato una nuova comunità di persone con cui condividere esperienze e da cui imparare. Non si è mai sentito solo in questo percorso, anzi: ha trovato ispirazione in ogni volto, in ogni storia che ha incontrato lungo la sua strada. Il suo obiettivo? Chiaro e definito: diventare campione d’Italia nella paracanoa, tanto per cominciare. Ma non solo. Il sogno più grande di Christian era partecipare ai Giochi Paralimpici, e pochi giorni si è realizzato.
Ha gareggiato nella categoria canoa 200 metri KL2 alle Paralimpiadi di Parigi, una esperienza indimenticabile che ha coronato con un settimo posto assoluto. Dopo aver conquistato il terzo posto in semifinale, si è qualificato per la finale, dove ha dato tutto sé stesso, chiudendo la gara con il tempo di 43”21, a soli due secondi dal vincitore. «Non è stato facile, ma questo risultato per me è una medaglia d'oro», racconta Christian, emozionato per l’abbraccio ricevuto dai suoi tifosi, parenti e amici all’arrivo.
Per il giovane le Paralimpiadi hanno rappresentato molto più di una semplice competizione: sono state la realizzazione di una promessa che aveva fatto a sé stesso: quella di non arrendersi mai. «Partecipare è già una vittoria», diceva prima di gareggiare.
Christian sa che la strada verso i suoi obiettivi non sarà semplice, ma ha imparato a vedere ogni ostacolo come una sfida da superare. E mentre si prepara per i prossimi traguardi, la sua mente è già proiettata verso quel podio, verso un futuro in cui dimostrerà, ancora una volta, che niente può fermare chi ha il cuore di un campione.