Un raduno serale composto e commosso per esprimere quanto lascia nella coscienza dei francesi il tragico destino di Vincent Lambert, il paziente tetraplegico 42enne in stato di coscienza minima per il quale il Policlinico di Reims, con il consenso della moglie, ha attivato il 2 luglio un protocollo terminale, sulla base di una presunta "ostinazione irragionevole" nelle cure. Al tramonto di mercoledì 11 luglio, decimo giorno senza idratazione e nutrizione, è stato scelto il sagrato di Saint Sulpice, la grande chiesa sulla riva sinistra della Senna, per volgere un pensiero fraterno al paziente privato dei supporti vitali dai suoi stessi medici, soluzione giudiziaria al centro di un accesissimo dibattito e contro la quale i genitori di Vincent si sono battuti per anni a colpi di ricorsi nei fori non solo francesi.
Alla veglia di preghiera hanno partecipato centinaia di francesi sensibili alla causa del diritto alla vita dei portatori di handicap gravi, di cui Lambert è divenuto il simbolo. «Sono qui per mostrare alla Francia intera che Vincent non è solo e che la preghiera è adesso la sola soluzione», dice Guillemette, 33 anni, giunta dall’estremo Nord. Gwenhael, 78 anni, di origine bretone, è commosso: «Assistiamo a qualcosa d’insostenibile. Tremo per gli altri portatori di handicap». I presenti hanno ascoltato pure le toccanti testimonianze di Jérôme Triomphe e di Jean Paillot, avvocati dei genitori: «Un’abominevole vaso di Pandora si è appena aperto», ha denunciato il primo, citando precedenti drammatici come Eluana Englaro. Paillot ha invece chiesto una commissione d’inchiesta parlamentare sul caso, evidenziando tutte le anomale forzature rispetto al quadro legale del fine vita.
In giornata – oltre al Papa – si era espresso nuovamente su Twitter anche monsignor Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi: «Adesso è il tempo del raccoglimento, della compassione e della preghiera per Vincent Lambert. Oggi o domani vi suggerisco di celebrare la Messa con quest’intenzione, affidandolo al Signore, Dio di misericordia. Quest’intenzione può essere estesa a tutti i suoi cari».
Un'iniziativa di sensibilizzazione pubblica e di preghiera a sostegno di Vincent Lambert si è svolta anche a Roma, in piazza Montecitorio per riaffermare che "ogni vita è degna".