giovedì 1 dicembre 2016
In Olanda un uomo ha chiesto e ottenuto l'accesso all'eutanasia in quanto alcolizzato, ritenendo la sua dipendenza irreversibile. Ne ha dato notizia oltre 4 mesi dopo il fratello giornalista.
Olanda, eutanasia anche per gli alcolisti
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La deriva a cui può portare l’accesso all’eutanasia, quello che viene definito «diritto di morire», ha segnato una nuova tappa nei Paesi Bassi, il primo Paese al mondo dov’è stata legalizzata, nel 2001. Mark Langedijk era un alcolista cronico da anni, che non è riuscito a vincere la sua dipendenza e ha chiesto – ottenendolo – il consenso a farsi praticare l’eutanasia in base a quanto stabilito dalla legge olandese. A far conoscere la sua storia, arrivata all’epilogo il 14 luglio ma diffusa solo ieri, è stato il fratello Marcel, giornalista, che ha scritto un articolo nell’ultimo numero del magazine Linda sulla tragica esperienza del fratello. La lotta di Mark, 41 anni, contro la dipendenza da alcool – dopo un’infanzia felice nella provincia di Overijssel – è durata otto anni, con 21 tra ricoveri ospedalieri e riabilitativi. Dal racconto del fratello emergono gli ultimi momenti dell’uomo, compresa la richiesta di una birra e poi di un bicchiere di vino prima dell’iniezione di farmaci che gli avrebbe tolto la vita.
Particolare eco ha ottenuto la vicenda sui media inglesi e americani, sia per il dibattito in corso a Londra e oltreoceano per legalizzare il suicidio assistito sia per l’alto numero di alcolisti nel Regno Unito e negli Usa. Da più parti si sottolinea come una simile applicazione della legge a casi non esplicitamente previsti – dopo il consulto previsto con il Scen, l’organismo medico olandese istituto per esaminare le richieste di eutanasia – segni un nuovo passo verso il ricorso al suicidio assistito piuttosto che verso la cura di una malattia come la dipendenza da alcool. Le perplessità sono bipartisan. Fiona Bruce, membro dei Conservatori britannici e co-portavoce dell’All Party Parliamentary Pro-Life Group, ha dichiarato quanto sia «profondamente preoccupante questa notizia, a conferma di come l’eutanasia non debba mai essere legalizzata nel Regno Unito». Dello stesso parere il laburista Robert Flello, secondo il quale «questo caso indica quanto sia pericoloso essere malati, sia fisicamente sia mentalmente, in Olanda». Secondo i più recenti dati diffusi dalle autorità, nei Paesi Bassi oltre 5.500 persone sono morte ricorrendo all’eutanasia nel 2015.

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