giovedì 13 aprile 2017
Parla il presidente della Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism): il problema va spostato dal fronte delle scelte individuali a quello dell'assistenza
«Noi malati di sclerosi, lasciati troppo soli»
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Un altro viaggio verso l’eutanasia in Svizzera. È di oggi la notizia, diffusa dall’Associazione Luca Coscioni, della morte di un uomo di 53 anni, Davide, ex barista, affetto da sclerosi multipla e residente in Toscana, giunto ieri in una struttura specializzata per compierere un suicidio assistito, accompagnato da Mina Welby. Secondo quanto reso noto dalla stessa associazione radicale, l’uomo è malato dal 1993 e soffre di dolori continui, contro i quali assume farmaci molto forti con importanti effetti collaterali, ma «solo la cannabis terapeutica, fornita dalla Regione Toscana, gli dà sollievo». Ha pertanto deciso di ricorrere all’eutanasia che definisce «una liberazione, un sogno, una vacanza».

«Posso fare osservazioni generali senza conoscere il caso singolo» dice Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism). «Il problema va spostato dal fronte delle scelte individuali a quello dell’assistenza. Noi non possiamo consentire che a persone malate gravi non vengano dati tutti i possibili servizi previsti. Come associazione ci battiamo ai tavoli delle Regioni, anche in Toscana, per i percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (Pdta), nei quali chiediamo sia prevista la parte per i malati gravi e gravissimi, indipendentemente dalla patologia. Vogliamo che siano presenti gli interventi di ogni natura per sostenere persone e famiglie e una rete di servizi con integrazione socio-sanitaria. Comprese le cure palliative, che non riguardano solo il fine vita». «Se uno ha dolori – aggiunge Battaglia – c’è una serie di modi per affrontarli: vale per i malati oncologici come per altre patologie gravi. Chiediamo che ogni persona sia messa nelle condizioni di vivere la miglior vita possibile con la sua malattia. Vogliamo vivere in uno Stato che è accanto a ogni persona che ha un problema».

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