sabato 22 maggio 2021
Una partecipazione al di sopra delle attese per l'evento nazionale che, saltato l'anno scorso, coincide con i 43 anni della 194. Una mobilitazione pacifica per un valore che il Covid mostra assoluto
La Marcia per la Vita di sabato 22 maggio a Roma

La Marcia per la Vita di sabato 22 maggio a Roma

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Molti più del previsto, migliaia, comunque. In attesa di una stima attendibile, i partecipanti alla decima Marcia nazionale per la Vita – in forma necessariamente stanziale, in via dei Fori Imperiali a Roma – ha fatto registrare un flusso inatteso di partecipanti da molte parti d’Italia, complice una magnifica giornata di sole sulla Capitale. Non era affatto scontato, visti i tempi. E già questo dice molto di una passione civile che non è etichettabile in un fronte o nell’altro ma vuole essere un promemoria per tutta la società di un valore assoluto come la vita umana che la pandemia s’è incaricata di ricordarci con estrema chiarezza. Sarebbe un guaio per il futuro del Paese se si ignorasse questa "lezione".


E fanno 10, quindi. Con l’edizione – anomala ma finalmente reale – di sabato 22 maggio la «Marcia per la Vita» taglia il traguardo della decima edizione, dopo il "buco" obbligato dello scorso anno. Una Marcia più di nome che di fatto, ognuno fermo, distanziato e "mascherato", per un’ora e mezza di testimonianze e musica. Dal palco si sono succedute – tra le altre – le voci di Anna Bonetti, la giovane affetta da sordità, testimonial di una campagna contro l’aborto eugenetico, una coppia di coniugi che decisero di abortire due anni dopo la legge e che da allora hanno intrapreso un percorso di consapevolezza per sé e gli altri, e il vescovo di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta.

Il calendario ha fatto il resto: l’appuntamento romano, ispirato alla Marcia di Washington – la "madre" di tutte le marce pro-life –, cade infatti nel 43° anniversario della 194, che da allora ha legittimato oltre 6 milioni di aborti. «Vite che mancano all’appello di un Paese in declino demografico – commenta Virginia Coda Nunziante, portavoce della Marcia – e che ci parlano di una cultura di morte alla quale vogliamo rispondere con una proposta di vita».

Alla Marcia aderisce ormai una rete di associazioni da tutta Italia, alcune delle quali nate camminando pacificamente per le strade di Roma, ma è prevista anche la partecipazione ormai tradizionale di molte famiglie con i loro bambini. «Ci mobilitiamo un giorno all’anno per restare impegnati tutti gli altri 364, ciascuno col suo stile e il suo messaggio – aggiunge la portavoce –, ciascuno difendendo la vita come "sente" meglio». La Marcia per la Vita, trasmessa in diretta streaming, è stata preceduta la sera prima dalla veglia eucaristica dalle 19 in San Giovanni dei Fiorentini. «Tutti modi per dire: noi ci siamo».

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