Continua il dibattito sulla fecondazione eterologa, dopo l'anticipazione del decreto legge che fisserà le nuove regole. La riconoscibilità dei donatori nella
fecondazione eterologa "è un diritto figli": lo afferma la
vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera,
Eugenia Roccella.
"La senatrice Puppato - rileva Roccella in una nota -
sostiene che ammettendo la possibilità che il nato
dall'eterologa, una volta adulto, possa risalire, se vuole, al
suo genitore biologico, si 'affossà l'eterologa. Evidentemente,
secondo la senatrice, in tutti i paesi che l'hanno fatto la
fecondazione eterologa non è più praticabile: si tratta della
maggioranza dei paesi occidentali, come per esempio Svezia,
Danimarca, Norvegia, Inghilterra, Germania, Austria, Svizzera,
Olanda". Sono ormai "pochi - sottolinea - i paesi che
impediscono al figlio nato da eterologa quello che è consentito
anche agli adottati, e cioè di andare alla ricerca delle proprie
origini. È evidente che l'argomentazione non regge e rivela
strumentalità e parzialità".
"La verità - conclude Roccella - è che si vogliono
riconoscere solo i diritti dell'adulto che desidera un figlio,
ma non i diritti del figlio che desidera sapere chi è il padre o
la madre biologica. Il riconoscimento dei diritti, insomma, va a
corrente alternata".Se la fecondazione eterologa sarà
inserita nei Livelli essenziali di assistenza "perché non
inserire anche l'adozione?". Questo il commento di
Paola Ricci
Sindoni e
Domenico Coviello, presidente e copresidente nazionali
dell'Associazione Scienza & Vita.
"Nell'apprendere che la fecondazione eterologa sarà inserita
nei Livelli essenziali di assistenza - affermano in una nota -
non possiamo fare a meno di chiederci perché lo Stato non si
attivi allo stesso modo per le adozioni, che rappresentano una
risposta all'infertilità che esiste già e che coinvolge migliaia
di coppie che ora sono vittime di un'ingiustificata disparità e
di un'inaccettabile disuguaglianza. Forse - si chiedono - sono
considerate meno adatte all'accoglienza della vita di chi
sceglie l'opzione artificiale?".