Alla fine non ci ha ripensato, Brittany, nonostante un suo video, nei giorni scorsi, lo avesse fatto sperare. Invece no: la 29enne americana, colpita da un cancro al cervelle in fase terminale, si è suicidata. Lei si era trasferita dalla California all'Oregon dove l'eutanasia è legale e aveva annunciato la sua volontà di anticipare la morte naturale per non affrontare l'agonia della malattia in un video che aveva fatto il giro del web, provocando un vivo dibattito sul suicidio assistito e sull'eutanasia negli Stati Uniti.Ora la decisione irreparabile. "Arrivederci a tutti i miei cari amici e alla mia famiglia che amo. Oggi è il giorno che ho scelto per morire con dignità, tenuto conto della malattia in fase terminale, questo terribile cancro al cervello che mi ha imprigionato... ma mi avrebbe imprigionato tanto di più", ha scritto la donna in un messaggio diffuso sui social network. Nel suo necrologio, scritto di suo pugno, la donna ha scritto anche che "le più felici sono le persone che si fermano ad apprezzare la vita e a rendere grazie. Se cambiamo i nostri pensieri, cambiamo il mondo".Sean Crowley, un portavoce dell'associazione Compassione eScelta, che lotta per il diritto all'eutanasia e che ha fatto di Brittany una bandiera, ha dichiarato che la ragazza è morta verosimilmente nella sua casa sabato. Non si conoscono i particolari, ma le medicine per il suicidio le sarebbero state fornite dai medici già da qualche giorno. "Brittany è morta, ma il suo amore per la vita e la natura, la sua passione e il suo spirito continuano a vivere", ha aggiunto Barbara Lee Coombs, presidente dell'organizzazione che ha sostenuto Brittany.Nelle scorse settimane moltissime persone, alcune malate o parenti di malati, sui social avevano scongiurato Brittany di ripensarsi. (
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