lunedì 8 gennaio 2024
Il presidente della rete di associazioni familiari rilancia la netta posizione espressa da Francesco al Corpo diplomatico: inaccettabile mercificazione. Con Francesco anche Gandolfini (Family Day)
Il Papa durante l'udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Il Papa durante l'udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede - Reuters/Vatican Media

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«La maternità surrogata è una pratica inumana e una disdicevole attività commerciale, che coinvolge agenzie di mediazione, cliniche, medici, psicologi e studi legali fondandosi sulla pretesa di un inesistente diritto al figlio. Tutto ciò non aiuta le famiglie né difende l’interesse dei bambini esponendoli ad una inaccettabile mercificazione». Lo dichiara Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, commentando il passaggio del discorso del Papa al Corpo diplomatico nel quale Francesco ha detto che «la via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica».
«Un bambino – gli fa eco Bordignon – è sempre un dono e mai l'oggetto di un contratto, questa pratica lede gravemente la dignità della donna e del figlio perché è quasi sempre fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre e comunque perché vincola una nuova vita a un contratto. Bisognerebbe piuttosto sostenere forme di genitorialità come l’adozione». Secondo il presidente del Forum, «grazie anche all’invito di papa Francesco, è giunto il momento di avviare una concreta riflessione a livello internazionale e nazionale». Bordignon annuncia che «il Forum delle associazioni familiari interverrà all'International Conference for the Universal Abolition of Surrogacy che si terrà a Roma il prossimo 5 e 6 aprile per affermare che la pratica della gestazione per altri (Gpa) equivale a una nuova forma di tratta e deve essere dichiarata fuorilegge. È fondamentale intervenire sul piano culturale, legislativo e politico sensibilizzando le istituzioni e l’opinione pubblica per ribadire che tale pratica va contro l’interesse della donna fragile e del bambino».


Al fianco del Papa e della sua richiesta sulla surrogazione di maternità scende anche l’associazione Family Day, che nelle parole di Francesco vede «nuova linfa per il nostro impegno per la vita, la famiglia e la libertà educativa», come dichiara il suo leader Massimo Gandolfini. «Il Papa – prosegue facendo riferimento anche a un altro passaggio del discorso di Francesco agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede – ha messo in guardia rispetto alle derive ideologiche dei cosiddetti nuovi diritti, ha usato parole durissime contro l’ideologia gender definita “pericolosissima” e ha esortato a proibire a livello universale la pratica “deprecabile” della maternità surrogata. Francesco ha infine ricordato che non esiste pace senza il rispetto della vita umana a partire da quella del nascituro. Ancora una volta il pensiero sociale e morale della Chiesa ci permette di riconoscere la dignità umana in ogni sua declinazione e in ogni fase della vita, e ci ricorda che nessun bambino e nessuna donna possono essere oggetto di mercimonio». Gandolfini si augura che «le parole del Papa facciano breccia tra la politica, la diplomazia e i grandi centri di potere internazionali che, a intermittenza, ascoltano e strumentalizzano gli appelli del Pontefice. Per quanto ci riguarda, come Family Day, continueremo a promuovere in ogni sede la dignità e l’integrità della vita umana, con l’obiettivo di eliminare in un futuro prossimo la piaga dell’utero in affitto; un impegno che ripartirà dalle necessarie pressioni per far approvare in via definitiva al Senato la proposta di legge che persegue chi ricorre alla gestazione per altri anche all'estero, già approvata alla camera lo scorso luglio».


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