Lo studio con alcuni ospiti per la diretta streaming di AiSla
«Stiamo ricevendo tantissimi messaggi, sia da coloro che erano direttamente coinvolti come ospiti sia da quanti hanno seguito l'evento, soprattutto dalle tantissime persone con Sla e dai loro cari. Non ci aspettavamo una risposta così intensa e unanime».
È palpabile la commozione di Fulvia Massimelli, presidente nazionale di AiSla, poche ore dopo la maratona online che nella serata di venerdì 22 ha visto l’impegno di personaggi dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e dei media per il lancio della campagna natalizia di raccolta fondi a favore della ricerca scientifica sulla Sla.
Lungo le quattro ore di diretta streaming di "Una promessa per la Ricerca" sui canali social dell’Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica, rilanciate da numerose televisioni locali e da tanti siti web, sono stati raccolti impegni per donazioni pari a 172.340 euro. Un impressionante flusso di generosità che è cresciuto di pari passo con l’emozione di una serata vissuta attorno a momenti di riflessione e di intrattenimento, voci di malati e di medici, di volontari e di testimonial (tra tutti, Ron con un mini-concerto di 20 minuti in diretta da casa sua), e poi voci associative e della politica, come la viceministra per le Politiche sociali Maria Teresa Bellucci e l’assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia Elena Lucchini.
«Durante la serata – prosegue Fulvia Massimelli – si sono formati dei veri e propri gruppi di ascolto, ed è stato un momento di grande orgoglio per tutti, poiché ci siamo sentiti parte di un insieme. Questa risposta è stata la cosa più preziosa che potessimo sperare. La nostra battaglia contro la malattia può essere affrontata solo se siamo uniti: istituzioni, donatori, clinici, ricercatori, media, sport, spettacolo. Contaminandoci e impegnandoci reciprocamente. La risposta che abbiamo ricevuto conferma che stiamo seguendo la strada giusta e ci dà la forza per continuare».
Come sempre vicino alla causa della ricerca per vincere la Sla il mondo dello Sport, con i presidenti del Coni Giovanni Malagò, del Comitato paralimpico Luca Pancalli e della FederCalcio Giuseppe Gravina, oltre a campioni come Gigi Buffon, Giorgio Chiellini, Massimo Mauro, Maria Navarria e Fabio Lucioni. Mentre scorrevano i loro interventi, coordinati dallo studio dell’AdnKronos che ha ospitato il palco della manifestazione curando i numerosi collegamenti, fluivano le donazioni, minime o molto cospicue come quella di Msc Foundation, presenza di una grande azienda amica della causa di AiSla al pari di Fondazione Mediolanum. La conduzione di Fabio Insenga e Davide Briosi ha consentito di dar vita a un grande evento di solidarietà tangibile che ha registrato un evidente salto di qualità nello stringersi di tanti – e con accenti molto partecipati – a sostegno della determinazione lieta e coraggiosa con la quale viene condotta la ricerca per trovare una cura alla Sla. Uno spirito ottimista e concreto efficacemente riassunto nella frase che campeggia nel Centro Nemo di Ancona: «Sogna in grande. Desidera l’impossibile».
D’altra parte non si può non sentirsi coinvolti dalle testimonianze di malati di Sla come Davide Rafanelli, presidente di SlaFood, o di Luca Leoni, ideatore di quello straordinario motore di passioni e di amicizie degli InterNati, con amici conquistati alla causa di Aisla come Francesco Renga ed Enrico Bertolino.
Ora tocca a tutti quelli che guardano la vita con gli occhi dei malati e di chi li assiste e la pensa allo stesso modo della famiglia di AiSla: insieme ce la faremo, sul serio, ma solo se non manca la mano di nessuno, fosse pure solo per un euro, che però potrebbe essere quello che alla fine farà la differenza.
Per le donazioni sono attivi i canali indicati dal sito istituzionale di AiSla, con gli acquisti per regali natalizi sul Negozio Solidale Aisla, i punti Galbusera presso i quali acquistare cioccolatini al prezzo di un euro ciascuno come contributo semplicissimo per il salvadanaio della ricerca, e l’asta riservata ad Aisla sul sito Memorabid. Basta poco, ma col poco di tutti si arriva al tanto che serve per farcela davvero. Lo dobbiamo a chi, come il nostro Salvatore Mazza, ha mostrato con il suo Slalom la forza invincibile di un’umanità che non si lascia piegare dalla malattia. Neppure dalla “ladra”, come Rafanelli ha ribattezzato la Sla.