
«Per gli antichi, chi non obbediva alle convenzioni sociali doveva essere abbandonato a una vita errante, senza terraferma. Per questo molti grandi della storia sono stati considerati eccentrici, pericolosi, pazzi. Ma lo erano davvero? O erano soltanto diversi o troppo moderni per il loro tempo?». Con questo interrogativo prendono il via gli episodi de La nave dei folli, la serie in onda il lunedì sera su Sky Arte con il sottotitolo Oltre la ragione. La conduce Carlo Lucarelli, che la firma con l’ideatore Donato Dallavalle e la regista Sara Ristori. È così che la vita di personaggi come l’imperatore Nerone, la scultrice Camille Claudel, il compositore Robert Schumann e la femminista Madeleine Pelletier (che in questi tre ultimi casi hanno conosciuto anche il manicomio) viene ricostruita grazie alle nuove prospettive della storia della psicologia nel tentativo di capire se possa svelarci qualcosa del nostro presente e di noi stessi. Allora si può rimettere in discussione la follia di Nerone e la sua responsabilità nell’incendio di Roma. Oppure dimostrare la lucidità del presunto delirio di Schumann, che trasformò le allucinazioni in capolavori musicali. Attraverso ricostruzioni storiche, supportate da suggestive illustrazioni animate e come proiettate tramite una vecchia lavagna luminosa, La nave dei folli esplora la dimensione umana di uomini e donne che incarnano una complessità che trascende le etichette. Mentre Carlo Lucarelli, con la sua capacità narrativa, mette in evidenza non solo il contesto storico in cui sono vissuti, ma anche le implicazioni moderne delle loro vicende, chiedendosi quanto di ciò che veniva considerato malattia mentale era, in realtà, una forma di diversità ancora non compresa? Le risposte non sono definitive, ma aprono nuovi spazi di dibattito, gettando luce sui pregiudizi che hanno spesso prevalso sull’umanità. In passato, chi non si conformava alle rigide norme sociali rischiava di essere condannato all’esilio, fisico e simbolico: la pratica antica di relegare i «diversi» a bordo di navi senza approdo rifletteva il rifiuto della società a qualsiasi confronto. La serie di Sky Arte (che nelle prossime settimane parlerà anche di Cesare Lombroso, Lev Tolstoj e Giovanna di Castiglia) fornisce le chiavi di accesso al tema della neurodiversità, una questione non estranea ai pregiudizi anche nell’epoca contemporanea. Ad arricchire l’indagine contribuiscono esperti e studiosi: lo psicoterapeuta Michele Mezzanotte, l’avvocata Cathy La Torre, lo storico della medicina Paolo Mazzarello, la psicologa Francesca Cavallini e lo psichiatra Gaspare Palmieri, intervistati in modo simbolico all’interno dell’abbandonato ex ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia. Location particolare anche per il narratore Lucarelli, nel Teatro Sociale di Gualtieri sempre in provincia di Reggio Emilia.
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