Di don Luigi Maria Epicoco il web dice, stando alle prime pagine con le quali Google risponde alla ricerca, che è: «presbitero, teologo e scrittore»; «docente di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense»; «sopravvissuto al terremoto de L'Aquila», la diocesi dove è stato parroco degli universitari e in cui è tuttora incardinato; «autore di una ventina di libri di successo», «comunicatore in diverse trasmissioni» radio e tv e «molto noto per la sua partecipazione a Nemo (Rai2) nell'autunno del 2016». E che è «attivo nei social e in diversi blog», come si conviene a un prete non ancora quarantenne; anzi che i suoi «commenti al Vangelo» quotidiani «sono diventati ormai spunto per la preghiera giornaliera di migliaia di italiani». Infatti: sulla sua pagina Facebook ufficiale ( tinyurl.com/y6mqhpj6 ), dove viene postato la mattina presto, il commento – lungo quanto basta ma non telegrafico – di don Epicoco, segnato dall'hashtag #dalvangelodioggi, conquista mediamente 2mila reazioni, e frattanto rimbalza su “Aleteia”, su altre pagine e profili Facebook e sui più diversi siti tra i tanti che costellano i mondi cattolici. Per i settimanali commenti al Vangelo della domenica, testi-audio della durata di 2-3 minuti, ci si sposta invece sul canale Youtube “Sangabrieledol” ( tinyurl.com/y5fslnch ), che conta quasi 28mila iscritti e dove, nel video più visualizzato (700mila volte in due anni), don Epicoco testimonia l'esistenza di Dio con argomenti che, mentre celebriamo il cinquantesimo dello sbarco dell'uomo sulla luna, ricordano ai più maturi di noi quelli del professor Enrico Medi. Parto da qui per mettere a fuoco il “segreto” della popolarità di questo giovane predicatore multimediale: tanto in questo video quanto nei suoi quotidiani commenti al Vangelo don Epicoco va “dritto”, si legge e si ascolta d'un fiato, sa essere empatico senza rinunciare all'assertività. Come ha scritto Massimo Recalcati nella prefazione al suo libro Telemaco non si sbagliava (2018): «Ha il dono della parola».
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