Purnima, la donna che salva le cicogne
giovedì 27 marzo 2025

Proprio belle non sono, ma quando parla di loro Purnima ne sottolinea gli «occhi blu» e il fatto che erano le sue «amiche d’infanzia». Sono le cicogne maggiori aiutanti, uccelli alti come un essere umano, con il lungo collo giallo e le ali grigie e bianche, che avanzano rigide con andatura quasi militare, razzolano tra i rifiuti, si nutrono di spazzatura e di carcasse di animali e per questo non godono di buona reputazione e vengono a tal punto sterminate da essere state a un passo dall’estinzione.

Ma nello Stato indiano di Assam, all’estremo oriente del Paese, a nord del Bangladesh, c’è una giovane biologa che ha fatto della salvaguardia delle cicogne maggiori, che localmente chiamano hargila (l’equivalente di “mangiatore di ossa”), una missione. E per raggiungere il suo scopo ha mobilitato un esercito di donne e le ha convinte a trasformarsi da casalinghe ad attiviste ambientaliste e infine a imprenditrici.

Video

La vita di Purnima Devi Barman, 45 anni, zoologa con una specializzazione in Ecologia e Biologia della fauna selvatica, è cambiata nel 2007, quando vide un gruppo di persone che stavano per abbattere un albero che custodiva alcuni nidi di hargila. Un paio erano già caduti a terra, semidistrutti. Oggi racconta di aver sfidato, lei giovane donna, gli uomini del suo villaggio: «Chiesi loro perché lo facevano. Risposero che le cicogne portano sfortuna, sporcano e fanno rumore. Mi hanno circondato, gridavano contro di me. Avevo paura, ma non potevo fare altro che pensare alle mie gemelle appena nate. Mi sono presa cura dei pulcini e per la prima volta ho compreso l’importanza e il richiamo della natura. Oggi non sono più sola come 20 anni fa».

Purnima è cresciuta nello Stato di Assam, sulle sponde del grande fiume Brahmaputra, e racconta di essere stata plasmata dagli insegnamento della nonna, che amava gli uccelli ed era una sostenitrice della biodiversità. Da adulta, scoperta la sua vocazione, girando di villaggio in villaggio e sfruttando il mito, questa volta positivo, secondo il quale le cicogne portano i bambini, Purnima ha coinvolto migliaia di donne nella salvaguardia degli uccelli, con mille attività che si traducono nella protezione dell’habitat naturale e di tutti i suoi abitanti, dai più piccoli ai più grandi.

«Il numero di esemplari di cicogna nello Stato di Assam è cresciuto – dice ancora Purnima, che è stata inserita da Time tra le Donne dell’anno 2025 e che dirige la Rewilding Academy (Accademia di rinaturalizzazione) – da 450 a 1.800 nei tre distretti di Guwahati, Marigaon e Nagaon. Il mio sogno è di arrivare a 5.000 entro il 2030. La parola d’ordine è coesistenza: in natura c’è posto per tutti». A collaborare al sogno della giovane biologa ci sono le donne dell’Esercito delle cicogne (Hargila Army): «Un’armata di 10mila casalinghe diventate attiviste», dice lei. Le donne custodiscono la vita e quindi il futuro e con questo impegno si prendono cura dei pulcini o delle cicogne ferite, coinvolgono i più giovani in attività di educazione al rispetto ambientale, piantumano alberi; quando si muovono per manifestare o per le attività di sensibilizzazione nei villaggi indossano un buffo copricapo che rappresenta il collo e la testa della cicogna.

Ma non è solo folclore ambientalista: l’hargila infatti è diventata un brand, un marchio che dà lavoro e indipendenza alle donne. Nei villaggi dell’Assam infatti fervono le attività di tessitura per produrre vestiti, teli, giacche, fodere per cuscini, maglie, borse e collanine con il profilo della cicogna. Gli articoli vengono venduti su una piattaforma di commercio online e producono reddito per le “sorelle”. «Ho compreso il valore della comunità. Ora le cicogne sono diventate parte della nostra tradizione e della nostra cultura», conclude Purnima, che nel suo palmares ha anche il premio UN Champion of the Earth, il più alto riconoscimento ambientale delle Nazioni Unite.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: