«Inchiesta» è una delle parole che piacciono di più a Corrado Augias, perché "fanno colpo" sui lettori meno furbi. È un bravo giornalista che sa usare le parole giuste, cioè a effetto o a sproposito. Un libro sulla Madonna è la sua terza "inchiesta" dopo quelle su Gesù e sul Cristianesimo, anche se nessuno dei tre libri può essere considerato tale, perché un'inchiesta è una ricerca condotta direttamente sui fatti o interrogando un certo numero di esperti o conoscitori della materia e di opinioni diverse. Invece, come per le due precedenti, Augias ha scelto ancora un solo interlocutore, quello che gli avrebbe dato le risposte desiderate: Mauro Pesce per l'«Inchiesta su Gesù», Remo Cacitti per «Inchiesta sul Cristianesimo» e ora Marco Vannini per questa «Inchiesta su Maria», che porta avanti il tentativo di demolire la fede in Cristo. Il titolo di Repubblica (lunedì 2) per la recensione che ne ha fatto, guarda caso, Vito Mancuso è «Ave Maria laica, l'inchiesta di Augias e Vannini sulla ragazza che divenne mito». Il sottotitolo del libro convince: «La storia vera». Dopodiché non fa meraviglia se perfino Mancuso così descrive «il risultato dell'inchiesta»: «La demolizione della dottrina tradizionale avversata da Augias sin dall'inizio, è sì difesa da Vannini, ma in modo inaccettabile dal cattolicesimo». Per curiosità, il libro si potrebbe anche prendere in considerazione, ma solo se, almeno per serietà scientifica, al posto di «inchiesta» e di «storia vera» si scrivesse "opinioni" o "ipotesi" (come fece Vittorio Messori, con ortodossa e lodevole umiltà di studioso, su Gesù).LINGUAGGI INCOMPLETIUna «Guida al linguaggio per bene (ma ipocrita)» o, meglio, un dizionario del «politicamente corretto» (noi diremmo dell'antilingua) è stato pubblicato da Il Fatto Quotidiano (sabato 24 agosto).Mancano i lemmi di A, Q, R e Z, ma la Guida è solo un abbozzo: «La parola dolce e la formula di rito hanno invaso i mezzi di comunicazione e la società. Tutti sono in preda alla febbre di un lessico ossessivo e addomesticato». Il Fatto arriva tardi, perché l'antilingua è parlata da quasi mezzo secolo, ma c'è da sperare che il dizionario si completi presto. Basta, per esempio, inserire nei lemmi mancanti Aborto, Qualità (della vita), Riduzione embrionale, Zigote. Le definizioni gliele possiamo suggerire noi.OMOFOBIA OMOSESSUALE Adesso che una brutta legge contro l'omofobia è a metà del percorso parlamentare, l'Unità ha capito (a sua insaputa) il vero significato di questa parola così malintesa. Un articolo su «quando la violenza scoppia tra donne gay» (mercoledì 4) è il frutto di una ricerca ("Evacontroeva") che «scioglie il nodo dei nodi: la violenza interna al mondo lesbico, dove una relazione in cui una è visibile più dell'altra crea una disparità che genera tensioni». Eccone un caso: «Dapprima compare il sentimento, poi si insinua l'abuso: […] lentamente Rosaria isola Viola dalle amiche. La accerchia [...] finché Viola scopre che Rosaria la tradisce e se prova a lasciarla l'altra la minaccia di morte. Per strada Viola ha paura, cambia i percorsi soliti…». Ecco un vero caso di omofobia, cioè di "paura dell'uguale" (fobia, in greco significa paura, odio è misos), eppure nessuno ha chiesto una legge sull'omofobia omosessuale.
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