Gettato in mare, restituito dalle acque fu testimone di un Vangelo che ci libera
giovedì 2 novembre 2023
Una città che vive in simbiosi con il mare e un patrono, gettato in mare e dal mare ridonato alla sua gente. È la vicenda di san Giusto, padre nella fede per Trieste e martire, che ci ricorda come il Dio di Gesù Cristo sia l’unico a darci la forza di vincere le credenze che ci tengono “schiavi”. Ucciso perché si rifiutò di sacrificare agli dei dell’Impero Romano, incluso l’imperatore, la sua “rivincita” si realizzò nella crescita della Chiesa triestina, la cui Cattedrale, dedicata al patrono, sorge nel punto più alto della città vecchia dove anticamente si trovava un tempio pagano. Per il capoluogo giuliano, tra l’altro, san Giusto non è solo patrono (celebrato a Trieste nella giornata di domani per motivi liturgici), ma è anche una voce che ricorda alla città la propria identità, legata al golfo su cui si affaccia. Nato nel III secolo e cresciuto nella fede cristiana, Giusto, nel corso della persecuzione di Diocleziano, si trovò davanti alla drammatica scelta tra il dover rinnegare la propria fede oppure morire. Scelse di difendere ciò in cui credeva e per questo fu gettato in mare con pesi che lo trascinarono sul fondo, venne però “restituito” dalle acque ricevendo quindi una degna sepoltura. Altri santi. San Vittorino, vescovo e martire (303); beato Pio di San Luigi, religioso (1868-1889). Letture. Commemorazione dei fedeli defunti. Romano. Prima Messa: Gb 19,1.23-27; Sal 26; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40. Seconda Messa: Is 25,6.7-9; Sal 24; Rm 8,14-23; Mt 25,31-46. Terza Messa: Sap 3,1-9; Sal 41; Ap 21,1-5.6-7; Mt 5,1-12. Ambrosiano. Schema A: 2Mac 12,43-46; Sal 129; 1Cor 15,51-57; Gv 5,21-29. Schema B: Gb 19,1.23-27b; Sal 26; 1Ts 4,13-14.16a.18; Gv 6,44-47. Schema C: Ap 21,1-5a. 6b-7 ; Sal 86; Rm 5, 5-11; Gv 6,37-40. Bizantino. Col 3,17-4,1; Lc 11,42-46. t.me/santoavvenire
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