«L'unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante». Così Cesare Pavese nel "Mestiere di vivere" sembra far eco a quanto papa Francesco ha detto durante la veglia pasquale: «È possibile ricominciare sempre». Un incitamento che cade in un periodo dove c'è più di un motivo di depressione, se è vero che l'Istat ha conteggiato una Pasqua con un calo di acquisti del 40%; e una famiglia su 5 è convinta che le condizioni peggioreranno. Tuttavia un italiano su tre avrebbe già programmato le vacanze estive, mentre sabato pomeriggio era difficile trovare un uovo di Pasqua... Però gli auguri che solitamente giungevano, quest'anno si sono rarefatti: c'è un senso di attendismo (ben diverso da quello di attesa), che frena persino le relazioni; e non è un bene. Lo stesso papa Francesco ha invitato a riscoprire i luoghi della nostra quotidianità per avere quel senso di ripartenza che è necessario. Nel Monferrato, a Rocchetta Tanaro, la famiglia Bologna lo scorso anno decise di piantare una vigna in pieno lockdown; oggi ha piantato 146 querce provenienti da Allier, in Francia, per realizzare coi legni le barrique a chilometro zero. Un progetto che si realizzerà fra cent'anni, ma che dice una visione che abbraccia figli e nipoti. Sempre in Piemonte è nata la prima scuola italiana per pastori, che dovrà catturare l'interesse di tanti giovani per favorire un ricambio generazionale sulle malghe delle nostre montagne. Anche questo è un modo di ricominciare con una visione che possa andare oltre il breve periodo. Dietro a questo mestiere c'è la salvaguardia dei territori montani che dovranno riconquistare tanti tasselli di welfare, se è vero che in Italia sono spariti diecimila sportelli bancari e molti proprio in quella provincia che oggi viene indicata come la scelta ideale di vita. Ad Astino, sotto Bergamo, dove sorge un monastero del 1070, una società misto pubblico-privato non ha mai smesso di portare avanti il progetto di ristrutturazione per realizzare una scuola di cucina internazionale, ma anche un orto botanico e altre attività legate all'agricoltura. Il Ministero dei Beni Culturali lo ha scelto per il premio nazionale del paesaggio, mentre Bill Gates ha acquistato altri 12mila ettari di campi agricoli, giungendo ai 100mila. Si ricomincia dunque dall'agricoltura, sembra di capire da queste notizie che hanno il sapore di uno sguardo al futuro. Il cambio di marcia che si attende dal governo vada dunque in questa direzione. Perché bisogna sapere già ora cosa privilegiare dopo l'emergenza.
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