Quest'anno la produzione mondiale di cereali arriverà a valori da primato. È una buona notizia che, tuttavia, deve fare i conti con la situazione difficile che l'agricoltura sta attraversando un po' in tutto il mondo. La stima del miglioramento dei raccolti arriva dalla Fao, l'Organizzazione per l'agricoltura e l'alimentazione che fa capo all'Onu, che sul bollettino di aprile «Crop prospects and food situation» indica come la produzione di cereali dovrebbe stabilire la quantità record di 2,082 miliardi di tonnellate (+4,3% rispetto al 2006). Si tratta di un successo dovuto probabilmente al miglioramento delle tecniche e all'andamento climatico che, tuttavia, tocca solamente in maniera marginale i Paesi in via di sviluppo. Nonostante la maggiore disponibilità di cereali, ha sottolineato infatti la stessa Fao, 33 Paesi sono in una «situazione critica». Le cause sono le solite: il clima avverso, le tecniche arretrate, l'instabilità politica ed economica generale.
Ma perché una situazione di questo genere? Per la Fao alla base c'è una sorta di distorsione produttiva. La crescita dei raccolti, infatti, è principalmente dovuta alla produzione «straordinariamente abbondante» di mais in Sudamerica e ad un forte aumento netto previsto nelle semine degli Stati Uniti. È «atteso» anche un aumento significativo dei raccolti di grano, con una ripresa nei principali Paesi esportatori, dopo i problemi climatici dell'anno scorso. Detta in numeri, sempre secondo la Fao, la produzione di cereali secondari aumenterà nel 2007 del 5,6%, per attestarsi a 1,033 miliardi di tonnellate, mentre quella di grano crescerà del 4,8% raggiungendo circa 626 milioni di tonnellate. La produzione di riso invece potrebbe aumentare leggermente, con 423 milioni di tonnellate per il prodotto lavorato (quasi 3 milioni di tonnellate in più rispetto al 2006).
Niente di nuovo, invece, proprio per le aree a rischio dal punto di vista agricolo ed alimentare. Anche se lo stesso rapporto dell'Agenzia delle Nazioni Unite stima che la produzione cerealicola degli 82 Paesi a basso reddito con deficit alimentare, potrebbe raggiungere livelli superiori a quelli medi del 2006. Inoltre, grazie ai migliori raccolti dell'anno scorso, la Fao prevede che in questi Paesi le importazioni di cereali saranno in diminuzione.
Tutto questo, quindi, non basterà a risollevare le sorti alimentari di buona parte dei Paesi in via di sviluppo. Intanto, proprio negli stessi giorni in cui la Fao rendeva note le sue stime, l'Unione europea multava i nuovi Stati membri per eccesso di produzione in molti dei comparti agricoli. E si è trattato di multe salate - complessivamente 41,1 milioni di euro - che hanno riguardato ben nove dei dieci Paesi entrati nell'Unione europea nel 2004. Insomma, pur con raccolti abbondanti, il quadro generale del sistema agricolo mondiale non cambia:da una parte alcune Nazioni hanno a che fare con problemi di sovrabbondanza, dall'altra altri Stati devono confrontarsi con le ricorrenti carestie.
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