Nell'udienza generale papa Francesco ha dapprima augurato "Buona Pasqua!" ai fedeli ricordando anche che "in certi posti la Pasqua si chiama “Pasqua fiorita”, perché fiorisce il Cristo nuovo!
È il fiore nuovo, fiorisce la nostra giustificazione, fiorisce la santità della Chiesa. Per questo tanti fiori: tutta la settimana noi festeggiamo la Pasqua, per questo ci diamo una volta in più tutti noi buona Pasqua: diciamo tutti buona Pasqua".
Non sono mancate parole affettuose e un augurio di buona Pasqua, seguito da un grande applauso dei fedeli, è stato dedicato al papa emerito: "L'amato papa Benedetto ci segue per la televisione. E tutti gli diamo la buona Pasqua e un applauso forte".
Con la catechesi odierna si conclude il ciclo sulla Messa ha spiegato il Papa: "All'udienza, come era iniziata con il segno di croce, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, è ancora nel nome della Trinità che viene sigillata l’azione liturgica".
"Sappiamo bene che mentre la Messa finisce, si apre l’impegno della testimonianza cristiana. Usciamo dalla chiesa per 'andare in pace' a portare la benedizione di Dio nelle attività quotidiane quotidiane, nelle nostre case, negli ambienti di lavoro, tra le occupazioni della città terrena, “glorificando il Signore con la nostra vita".
"I cristiani non vanno a Messa per fare un compito settimanale e poi dimenticarsene, no la partecipazione alla Messa ci apre all'impegno - ha proseguito Francesco. Debbo uscire dalla Messa meglio di come sono entrato. Lasciamoci allargare l'anima, non come quelle anime così strette, chiuse, egoistiche".
"Partecipare all'Eucaristia - ha spiegato - impegna nei confronti dei poveri, educandoci a passare dalla carne di Cristo alla carne dei fratelli, in cui egli attende di essere da noi riconosciuto, servito, onorato, amato". "La Chiesa - ha quindi affermato rivolgendosi ai fedeli di lingua araba - non fa l'Eucaristia, ma è l'Eucaristia che fa la Chiesa, perciò la partecipazione di ogni cristiano alla Divina Celebrazione è una necessità essenziale, affinché possa ottenere dalla fonte dell'amore divino la possibilità di potersi dissetare, oltre che di poter dissetare chi sta vicino. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!".
Il Papa ha infine fatto riferimento alla fragilità della condizione umana, che può far cadere nel peccato allontanando dalla retta via. "Portando il tesoro dell'unione con Cristo in vasi di creta - ha ricordato - abbiamo continuo bisogno di ritornare al santo altare, fino a quando, in paradiso, gusteremo pienamente la beatitudine del banchetto di nozze dell'Agnello". "Ringraziamo il Signore - ha poi concluso - per il cammino di riscoperta della santa Messa che ci ha donato di compiere insieme, e lasciamoci attrarre con fede rinnovata a questo incontro reale con Gesù, morto e risorto per noi, nostro contemporaneo".