C’è una madre di quattro figli tra i sei nuovi venerabili, di cui tre italiani, della Chiesa cattolica. Si tratta di Teresa Enríquez de Alvarado, nata a Vallodolid, in Spagna intorno al 1456 e morta il 4 marzo 1529 a Torrijos. Dama di compagna di Isabella di Castiglia si sposò con l’ufficiale Gutierre de Cardenas da cui ebbe appunto quattro figli. Rimasta vedova, sotto la guidel sacerdote Fernando de Contreras si dedicò a un’intensa vita spirituale dalla forte connotazione eucaristica. Parallelamente si occupò dell’infanzia malata ed emarginata avviando le scuole de La Piedra e dei Clerizones.
Assieme a lei la Chiesa annovera a ieri altri cinque venerabili. Ricevendo il cardinale Marcello Semeraro prefetto del Dicastero della cause dei santi il Papa ha infatti autorizzato i decreti che riconoscono le virtù eroiche di Carlo Crespi Croci, sacerdote salesiano professo (1891-1982); Maria Caterina Flanagan (al secolo: Florence Kate), professa, inglese ma morta in Svezia, dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida (1892-1941); Leonilde di San Giovanni Battista (al secolo: Amelia Rossi), religiosa professa della Congregazione delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria (1890-1945); María do Monte Pereira (al secolo: Eliza de Jesús), religiosa professa portoghese della Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù (1897-1963); e Maria Domenica Lazzeri (1815-l848).
Quest’ultima, nata a Capriana in Trentino il 16 aprile 1815, fu costantemente segnata dalla malattia. Nel gennaio 1835, non ancora ventenne ricevette le stigmate alle mani, ai piedi e nel lato destro del costato. Il mese successivo si manifestò anche la corona di spine al capo, grondante, ogni venerdì, di vivo sangue. Morì a 33 anni.
Era trentina, per la precisione di Lisignago, anche Leonilde di San Giovanni Battista, nata Amelia Rossi, che entrò a 16 anni come novizia nell’Istituto dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a Pola (Istria) di cui divenne anche superiora generale. Donna di grande fede sempre alla ricerca, come sottolineano le note ufficiali, dell’unione con Dio, accettò con pazienza anche la malattia che la portò alla morte a Vicarello (Viterbo) il 12 dicembre 1945, a 55 anni. Era infine salesiano l’ultimo nuovo venerabile italiano, don Carlo Crespi Croci nato a Legnano il 29 maggi 1891. Ordinato sacerdote nel 1917 sei anni più tardi partì come missionario per l’Ecuador dove realizzò un vasto apostolato, facendosi conoscere anche come scienziato nel campo della botanica e dell’archeologia. Apostolo del confessionale, morì a Cuenca il 30 aprile 1982.