E' stato il cardinale Konrad Krajewski a consegnare 15mila gelati ai detenuti del Carcere di Regina Coeli e a quelli di Rebibbia per conto di papa Francesco - Vatican Media
In questi giorni, l'Elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewski, ha consegnato 15mila gelati ai detenuti del carcere di Regina Coeli e a quelli di Rebibbia. Lo comunica la stessa Elemosineria Apostolica sottolineando che l'istituzione nei mesi estivi "non è andata in vacanza", dedicandosi, tra le altre cose, a due delle sette opere di misericordia: visitare i carcerati e consolare gli afflitti.
Nella nota della stessa Elemosineria Apostolica, "il braccio caritativo del Papa" viene sottolineato che in particolare in questi giorni, l'Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, "ha consegnato 15mila gelati ai detenuti del Carcere di Regina Coeli e a quelli di Rebibbia" e inoltre "come ogni anno, piccoli gruppi di persone senza dimora oppure ospitati nei dormitori sono stati portati al mare o al lago, presso Castel Gandolfo, per un pomeriggio di relax e una cena in pizzeria".
Oltre agli aiuti che regolarmente vengono forniti attraverso i Cappellani dei carceri, l'Elemosineria Apostolica ha quindi compiuto questi piccoli gesti evangelici per aiutare e dare la speranza a migliaia di persone che si trovano nelle case circondariali di Roma con un'attenzione particolare proprio nei mesi estivi, quando tante mense e strutture caritative devono limitare le proprie attività.
Non sono state certamente dimenticate neanche le popolazioni più povere di altre nazioni, le quali, attraverso la segnalazione e la mediazione dei Nunzi Apostolici, ricevono farmaci, respiratori polmonari e materiale sanitario spediti direttamente dal Vaticano mediante il corriere diplomatico della Santa Sede.
Nel solo mese di agosto, ad esempio, continua la nota dell'Elemosineria Apostolica, è stato acquistato un tomografo per il Madagascar, del valore di circa 600.000 dollari, ed è stata conclusa la preparazione di ambulatori medici, ristrutturati o costruiti di nuovo, per quasi 2.000.000 di euro, in tre Paesi tra i più poveri dell'Africa.