Fabrizio Tettamanti
Comprendo e condivido la sua preoccupazione, caro Tettamanti. Ma so anche che nella Lega Nord – movimento che si è fatto più complesso e sorprendente in questi anni – convivono visioni diverse e soprattutto non tutte orientate al populismo sbilenco e aggressivo di certi arruffapopolo (in un pubblico dibattito ho recentemente sperimentato, ma niente affatto subìto, quello dell’onorevole Borghezio...). Mi auguro perciò, a proposito di radici, che prevalga quella parte del leghismo che interpreta con serietà e rispetto la rappresentanza dei territori e che ha il giusto senso del valore delle identità storiche e culturali (una ricchezza da non disperdere e da tutelare nella chiarezza eppure nella volontà di dialogo). E soprattutto mi auguro che la spunti chi non osa strumentalizzare il Vangelo. Me lo auguro davvero. Penso da sempre che un sano localismo illuminato da grandi e universali valori come sono quelli propri del cristianesimo può far molto bene all’Italia «una e indivisibile» e all’Europa dei popoli che stiamo faticosamente (e purtroppo maldestramente) cercando di costruire.
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