sabato 8 ottobre 2022
Colpire il ponte di Kerch è un'azione simbolica e concreta che fa molto a male a Mosca. L'America era stata informata? Nel clima di tensione con minacce nucleari, Kiev ha svelato la debolezza russa
Guerra giorno 227: l'attacco al cuore dell'occupazione, test anche per gli Usa
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Il giorno 227 della guerra è segnato da un’azione di sabotaggio attribuita al Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu) e destinata ad avere importanti ripercussioni a diversi livelli. La grande esplosione che nella notte ha fatto crollare una porzione del ponte Kerch, che unisce dal 2018 la Russia alla Crimea, sembra segnare un salto di qualità a livello soprattutto simbolico della controffensiva di Kiev, anche se potrebbe avere importanti ricadute logistiche. Non a caso è stata accostata all’affondamento dell'incrociatore “Moskva” come colpi inflitti al potere russo nella Crimea ucraina, annessa nel 2014.

Si parla di un camion bomba, ma altre ricostruzioni propendono per esplosivo od ordigni collocati in sezioni portanti dell’infrastruttura, con una notevole perizia, in modo da recare il danno maggiore con il minore rischio di essere scoperti. La deflagrazione avrebbe ucciso tre persone, secondo la versione di fonte russa. Mosca ha dichiarato che la parte ferroviaria del ponte è già stata riaperta così come una carreggiata automobilistica per il traffico leggero, ma non per quello pesante.

Il primo consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak, non ha rivendicato direttamente la responsabilità ucraina, ma ha scritto su Twitter: “Crimea, il ponte, l'inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all'Ucraina, tutto ciò che è occupato dalla Russia deve essere espulso”. Successivamente Podolyak ha invece attribuito la colpa a un'improbabile faida interna ai servizi segreti di Mosca, perché il camion sarebbe arrivato dalla parte russa. Ma 007 Usa avrebbero confermato l'impronta di Kiev.

La Russia ha utilizzato il doppio viadotto, il più lungo d'Europa, per spostare attrezzature militari, munizioni e personale dalla madrepatria ai campi di battaglia nell'Ucraina meridionale. Per questo motivo, le autorità di Kiev hanno dichiarato che si tratta di un obiettivo legittimo, in quanto intendono riconquistare la penisola che fu resa parte della Federazione con un contestato referendum.

Secondo alcuni analisti, come lo stratega australiano Mick Ryan, gli ucraini finora sono stati molto abili nella progettazione e nell’esecuzione di blitz di questo tipo prima delle loro avanzate. L’attacco al ponte potrebbe essere parte del piano per riprendere la Crimea nel breve termine, oppure essere un’operazione civetta per distrarre il nemico da altre aree.

In ogni caso, può creare un problema rilevante a Mosca. Un’interruzione, anche temporanea del Kerch, non blocca i rifornimenti alla Crimea (che viaggiano anche per mare e sulla via che passa per Melitopol), ma rende il mantenimento della stessa Melitopol ancora più importante. Ciò potrebbe costringere a ridispiegamenti delle forze russe nel Sud, con conseguenti possibili sbilanciamenti dello schieramento militare complessivo.

Infine, vi è la dimostrazione che le forze di Mosca non sono in grado di proteggere efficacemente le province che sono state annesse alla Federazione: ci sono controlli sul ponte che sono stati elusi. E non è escluso che la corsa a lasciare la Crimea sarà probabilmente ancora maggiore di quella che si era vista dopo il recente attacco a una base dell'aviazione. La sfiducia in Putin e nel suo regime, con altre azioni in Crimea, dove l'esercito russo ha una presenza massiccia, non potrà che crescere.

I video del ponte danneggiato sono subito diventati virali sui social media. La Bbc ha riferito che la seconda banca ucraina, Monobank, è pronta a emettere una nuova carta di debito con l’effigie del ponte crollato. Molti hanno anche legato ironicamente l’operazione al settantesimo compleanno di Vladimir Putin, un “regalo” avvelenato che potrebbe però scatenare una pesante ritorsione del Cremlino in termini di bombardamenti sulle città: quello su Zaporizhzhia è costato 17 vittime nelle ore precedenti all’esplosione sul Kerch.

Come detto, le infrastrutture stradali e ferroviarie sono anelli vitali nella catena di approvvigionamento russa. Senza di esse, per Mosca sarà ancora più difficile inviare truppe e attrezzature per respingere la controffensiva a nord di Kherson. I danni inflitti sono “un grande vantaggio per tutti gli ucraini", poiché complicano le forniture di cibo, carburante e armi alla penisola occupata e alla regione di Kherson, ha commentato il consigliere del ministro degli Affari interni, Vadym Denysenko.

Dopo le recenti rivelazioni sul presunto coinvolgimento di Kiev nell’omicidio di Darya Dugina e sull’estraneità americana all’attentato, ci si può chiedere se Washington sia stata avvisata dell’azione e se l’abbia approvata. L’appoggio Usa spesso si sostanzia di preziose informazioni di intelligence, ancor più che in forniture di mezzi. Va infatti considerato che il ponte di Kerch si trova all’estremità sudorientale della Crimea, molto lontano dalle zone controllate saldamente da Kiev.

Nel contesto dell’escalation verbale sulla minaccia atomica, l’azione contro un’infrastruttura chiave per Mosca potrebbe avere conseguenze importanti e quindi risultare anche un test delle relazioni fra Biden e Zelensky, che sembrerebbero essere diventate più tese per la divergenza di obiettivi fra Stati Uniti e Ucraina.

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