Monte dei Paschi e altre ferite aperte: il risparmio (e no) di tanti italiani
martedì 13 dicembre 2016

Caro direttore,
sono in pensione da pochi anni e proprio quando potevo utilizzare i miei risparmi mi sono visto derubare dei miei titoli dalla Banca delle Marche senza una comunicazione scritta, con il motivo che il Bail-in europeo esigeva questa scelta. Mentre lo Stato Italiano si appresta a sostituirsi con il proprio capitale per salvare dalla stessa sorte altri risparmiatori di banche italiane più importanti, mi sorge una grande rabbia verso una evidente disparità di comportamento. Il lavoro nella mia regione, nella mia città Macerata vale meno di quello svolto in altre regioni? Che speranze posso avere di una soluzione anche del mio caso e di tanti altri miei vicini? Anche se è passato del tempo, le ferite di quel furto legale non si sono rimarginate.
Giovanni Borroni - Macerata

Gentile direttore,
nel 2014 avevo investito 10mila euro in obbligazioni subordinate Mps. Sembrava un buon investimento: i 4 anni di durata del prestito mi avrebbero garantito in piccolo flusso cedolare quanto mai utile. Poi, le cose sono rapidamente cambiate. La banca è caduta in crisi profonda per colpa del suoi amministratori fino a costringerli a preparare dolorosi piani di ricapitalizzazione nei confronti di azionisti e obbligazionisti. Il 2 dicembre 2016, ultimo giorno utile, ho comunicato alla Banca la mia decisione di partecipare alla conversione forzosa delle obbligazioni in azioni. Dopo due ore me ne sono tornato con 500 grammi di carta stampata e firmata, dopo ogni firma il mio capitale diminuiva! Le firme che ero invitato ad apporre servivano alla banca per sollevarla da qualsiasi responsabilità in merito alla perdita di valore che avrei subito. Nessuna firma per la salvaguardia dei miei diritti! Se non vado errato, la banca aveva contratto con me un debito che doveva essere pagato così come io faccio con lo Stato o con un qualsiasi altro fornitore di servizi; alla scadenza della fattura devo onorare il contratto pagando il dovuto, altrimenti scattano una serie di oneri fino ad arrivare, in casi estremi, al pignoramento o al fallimento. Adesso sento dire che un fondo sovrano del Qatar entrerà come azionista per l’aumento di capitale? Pagando lo stesso prezzo (24,90 euro) che hanno fatto pagare a noi? Oppure uno più basso? Se dovesse succedere, forse saremmo davanti a una grave manipolazione delle regole che la legge prevede per Società quotate: azionisti di serie “A” e azionisti “B”, da spennare. Possibile che la Consob non abbia previsto clausole di salvaguardia per i piccoli risparmiatori?
Pietro Mauri

Lei pone una questione davvero importante, gentile e caro dottor Borroni. E il lettore Mauri non è da meno. A proposito delle clausole di salvaguardia, mi sento di dire che non c’è stata da parte degli organi preposti un’azione tempestiva e sufficiente. Più in generale posso e voglio confermare che seguiremo passo passo l’evolversi del “caso Mps” e verificheremo, come è giusto, l’equità e – vorrei insistere su questo – la civiltà delle misure assunte dal nuovo Governo e dal Parlamento per accompagnare le decisioni orientate al salvataggio della grande banca senese. Un’attenzione dovuta, la nostra. Ma credo anche che debba essere prima di tutto la preoccupazione di amministratori, legislatori e decisori che non possono non tener conto delle risposte (di sostegno o meno) già venute (o ancora attese) da tanti italiani. Coloro che avevano messo – quasi sempre. magari con piccoli investimenti – i propri risparmi in banca e li hanno visti intaccati. E coloro che ormai neppure possono pensare di risparmiare per la difficoltà che hanno a sbarcare il lunario. Gli uni e gli altri, purtroppo, continuano ad aumentare.

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