Lukaku, la mamma, Ibra e Sanremo: giuste squalifiche in campo e morali
sabato 30 gennaio 2021

Caro direttore,

vorrei concentrarmi sulla notiziola, non più nuovissima, relativa allo scontro tra Ibrahimovic e Lukaku in occasione del derby di Coppa Italia tra Milan e Inter. Tutte cose già viste che appartengono a un universo sportivo che mistifica tutto: il valore del denaro, il valore degli uomini e delle donne, la esistenza del “prossimo” che scompare in alcuni eventi di grande rilievo sportivo. Sono un appassionato di calcio e ammiro i grandi campioni, proprio per questo – in anni in cui apparire è tutto, e nel merito di ogni cosa non è dato entrarci (Gesù osò e sappiamo come è finita...) – trovo davvero esasperante e imperdonabile che s’intenda continuare a dare a Ibrahimovic anche la possibilità di andare a Sanremo, non si sa per fare cosa, e incassare l’ennesimo enorme cachet... Basta, non è possibile! Lei sa bene che tempi stiamo vivendo e l’educazione dei giovani non può essere impostata sull’egocentrismo, qualità che i due sportivi citati hanno senz’altro. Allora cosa fare? Beh, io mi sono deciso a scrivere ad “Avvenire”... Abbiamo bisogno della sua voce.

Alessandro Esposito, Roma


Caro direttore,

Ibrahimovic e Lukako, dopo il reciproco pessimo comportamento in campo nel derby Inter-Milan di Coppa Italia, chiedano entrambi perdono – e non semplicemente scusa – l’uno all’altro. Che si giustifichino o che riconoscano le proprie responsabilità non ci interessa, né che la Federazione li sospenda, come pure ha fatto per un turno testa. La questione è molto più a fondo, loro hanno dato un pessimo esempio di cosa significhi stare in rapporto l’uno con l’altro e allora possono riprendere solo guardandosi in faccia l’un l’altro. Non cancellando ciò che è successo, ma ciascuno chiedendo perdono per come ha trattato l’altro. Da Ibrahimovic e Lukaku, due campioni capaci anche di imprese non solo in partita, non vogliamo la farsa delle scuse di rito, vogliamo il coraggio di guardarsi in faccia.

Gianni Mereghetti, Abbiategrasso


Non sappiamo ancora se il Festival di Sanremo con annesso megaspettacolo tv si farà come previsto ai primi di marzo o qualche mese più in là (di questo ragiona oggi, a pagina 21, Massimiliano Castellani). Ma anche il problema che il lettore Esposito indica è di quelli da non mettere affatto tra parentesi. A Ibrahimovic e Lukaku il giudice sportivo ha comminato un turno di squalifica. Poco, tanto? Non entro in questa valutazione. Annoto solo che Lukaku “pagherà” saltando la semifinale di Coppa Italia con la Juventus e che il campione del Milan sconterà la sanzione nella prima partita di Coppa Italia della prossima stagione. Ma sarebbe giusto se la squalifica avesse anche un valore morale, cioè per Ibra valesse pure per Sanremo. A meno che, capovolgendo quanto accaduto in campo, i due, Ibrahimovic e Lukaku, non fossero capaci del pubblico gesto invocato dal lettore Mereghetti: guardarsi in faccia per chiedersi reciprocamente perdono. Altrimenti, con nelle orecchie l’eco degli insulti alla mamma di Lukaku, non so proprio chi si sentirebbe di negare che è semplicemente urtante e diseducativo sapere che Ibra verrà ostentato sul palco del Festival grazie al quale l’Italia imparò a cantare «Son tutte belle le mamme del mondo…».

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