mercoledì 1 maggio 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
Gentile direttore,
non le sarà sfuggito che il Governo si è presentato alla Camera dei deputati il 29 aprile, giorno di S. Caterina da Siena, patrona d’Italia, la quale ebbe un vero e proprio «magistero politico» (parole di Paolo VI) espresso nelle sue lettere ai signori del suo tempo e nelle quali ritornava costantemente il richiamo innanzitutto all’esempio di chi ha responsabilità – «Non potreste tenere giustamente la signoria temporale, la quale Dio vi ha concessa per sua grazia. Conviensi dunque che l’uomo che ha a signoreggiare altrui e governare, signoreggi e governi prima sé» (Lett. 121) – insieme alla consapevolezza che la cosa pubblica è «signoria prestata»: «Sono le signorie de le cittadi o altre signorie temporali le quali sono prestate a voi e agli altri uomini del mondo, le quali sono prestate a tempo, secondo che piace a la divina bontà, o secondo i modi e i costumi de’ paesi». Spero sia provvidenziale nel vero senso della parola che l’insediamento di questo «Governo di servizio», per usare l’immagine del suo titolo-auspicio (prima pagina di Avvenire del 26 aprile) che è poi tornata spesso nelle parole del premier Letta, sia avvenuto nel giorno della patrona d’Italia. C’è quindi una responsabiltà in più dei singoli ministri di tenere presente il magistero cateriniano nei comportamenti e negli stili personali, cui ormai tutti noi guardiamo con attenzione e nelle politiche che adotterà affinché la «signoria prestata» possa consentire, per dirla con Baden Powell, di «lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato».
Giovanni Barbesino, Vedano Olona (Va)
 
Lei, caro amico, mi dà l’occasione per augurarmi ancora una volta che tutti i leader politici – quelli di provvisoria maggioranza come quelli di più o meno deliberata opposizione – siano all’altezza del compito che grava su questo Parlamento diviso e su questo Governo condiviso. Ha proprio ragione: la visione, il coraggio e la lezione di umiltà della grande e santa Caterina da Siena sarebbero davvero utili ai titolari dell’attuale «signoria prestata» che chiamiamo Governo della Repubblica. E mi piace davvero molto che il calendario abbia suggerito che proprio da Caterina, straordinaria figura di donna e di cristiana, venga uno speciale patronato sulla possibile stagione di 'riconoscimento' reciproco e di intelligente 'ricominciamento' che ci sta davanti. Il passaggio è e resta faticoso e molto, molto complicato, ma la necessità di ridare equilibrio alla nostra economia e alle nostre istituzioni è evidente. Ed è un fatto che l’occasione potrebbe dimostrarsi quasi incredibilmente favorevole.
La spinta del Quirinale, le capacità di progettazione e mediazione del nuovo premier e la generosità (a lungo incerta, ma infine corale) di diverse forze politiche rappresentano una buona (e, per certi versi, insperata) premessa a quel 'miglioramento' delle condizioni dell’Italia e degli italiani che non può e non deve tardare.
Che insieme i signori e le signore della politica ci dimostrino come chi ha potere può «servire con grande diligenzia il prossimo suo».
Santa Caterina esortava proprio a questo e per questo ci convince l’idea di un’eccezionale stagione e di uno straordinario «governo di servizio» che, sabato scorso, ho sperato sappia dimostrarsi saggiamente «con patria», ma «senza bandiere» di fazione.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI