Gentile direttore,vorrei smentire quanto scritto nell’articolo di Luca Liverani titolato 'Appello per le Dat. Stringere i tempi' pubblicato il 6 novembre, là dove riportando delle dichiarazioni del senatore Maurizio Gasparri scrive che: «Gasparri promette che spingerà per portare in aula il ddl sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, incagliato in commissione Sanità per lo strisciante ostruzionismo di Pd e Idv...». In proposito è importante precisare che la calendarizzazione dei provvedimenti in commissione Sanità non obbedisce ai voleri del Pd, ma a priorità che emergono dalla vita politica del Paese e che, in questo caso, si chiamano Decreto Balduzzi e Legge di Stabilità per la parte riguardante i provvedimenti sanitari. Sono questi provvedimenti che hanno imposto di posticipare tempi e modi di esame del ddl sulle dichiarazioni anticipate di trattamento. Da parte del Partito democratico non c’è nessuna volontà nascosta, ci sembrava solo inopportuno affrontare un tema così delicato in modo approssimativo, a fine legislatura e in tempi a dir poco forzati. Il testo della Dat è stato modificato in punti decisivi dalla Camera. È stata modificata la platea di chi può vedere riconosciuta le proprie volontà e i criteri con cui vengono riconosciute le condizioni di incompatibilità per esprimere le proprie volontà. In commissione sono stati svolti pochi interventi mirati e che sono entrati nel merito delle parti modificate della legge, soprattutto con l’intento di promuovere un vero confronto su una questione talmente importante da richiedere lo sforzo di un’ampia condivisione. Colpi di mano, accelerazioni o strappi non potrebbero che inasprire un clima che può dividere ancora di più un Paese stanco e provato dalla crisi. Per sua conoscenza gli iscritti a parlare del Pd in commissione sono ancora cinque e quindi quando l’argomento verrà rimesso all’odg i lavori potranno proseguire secondo i tempi previsti dal regolamento del Senato per i lavori della Commissione. Cordiali saluti
Fiorenza Bassoli, capogruppo del Pd in commissione Sanità del Senato
Vedo, gentile senatrice Bassoli, che lei non smentisce alcunché dell’articolo del mio ottimo collega Luca Liverani, ma – a prima vista – dettaglia e conferma una posizione ben nota dei vertici e della maggioranza del Pd. Precisa, insomma, le modalità con le quali lei e i suoi colleghi vi state opponendo al varo di un testo di legge al quale le due Camere hanno lavorato per quattro anni, con una monumentale opera di consultazione e di approfondimento e con serena disponibilità a cesellare le norme (altro che «colpi di mano, accelerazioni e strappi»...). E pare anche confermare ciò che il segretario del suo partito qualche settimana fa aveva detto chiaro e tondo: la legge dedicata alle "Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento", a parere dei vertici politici del Pd, non s’ha assolutamente da fare.Se invece non fosse più questa la linea dei vertici del Pd, se cioè la sua lettera fosse – fatta la tara di una polemica, diciamo così, 'dovuta' – un segnale di democratica disponibilità (anche nei confronti di quella parte del Pd che questo testo di legge ha contribuito positivamente a definire e votare) a non ostacolare ulteriormente il varo di una normativa meditata e opportuna, sarei da cittadino, prima ancora che da osservatore delle cose della politica, sinceramente contento.Non è un mistero che, assieme a tanti altri, mi auguro che il Parlamento richiuda con saggezza la ferita purtroppo aperta da certe "sentenze creative" che in materia di vita e di morte hanno letteralmente capovolto i princìpi cardine del nostro ordinamento e di una splendida civiltà giuridica. Stia pur certa, gentile senatrice, che continueremo a seguire passo passo i lavori del Senato (in Commissione e, ci contiamo, presto in aula) per far conoscere – tra tante altre singolari disattenzioni – tutto quel che accade e le scelte delle diverse parti politiche al non esattamente irrilevante settore di opinione pubblica al quale ogni giorno ci rivolgiamo. Ricambio il suo cordiale saluto.