PASSIUNA
Ce calimèra na sas ti ppovona sas cuntèzzo tutti i PassiùnaJà possa pàtezze o Christòmmace cusetèta me devoziùna
Ce i Matònna ìbbie votònta’ss olu tus vicu, ’ss ole te’ stràemotte pu ìvriche to Christòmmace flagellàao is i culònna
Cunda na tùrtura ma scumpagnàtaattin dichitti ma cumpagniaCini ìchase amèsa si stratace e’ tis èguenne i omilìa
Iguìche Marta ce i Matalènana doi cunfortu cinis Marìajai na mi piàchi ma tosso penac’ azze tutto cosmo ene i amartìa
Ce me tris chiòvu ton anchiovèzzanece ghenomènu me maestriace satti pu to sacrifichèzzanei cazza ìsone i amartìa
Ècame mea ce terramòtosatti pu apèsane ce o Christòo cosmo itrèmazze me tale motona subissèzzi pai christianò
Ce allegramènte arte petìaivò to leo, tosso na poifonàzzume oli tin ghetonìaca iresuscìtezze ma o Christò
E vi dico buon giornoper raccontarvi della Passioneper quanto ha sofferto il nostro Cristoascoltatela con devozioneE la Madonna andava girandoin tutti i vicoli, in tutte le stradequando trovò il nostro Cristoera flagellato ad una colonnaCome una tortora scompagnatadalla propria compagnaLei cadde in mezzo alla stradae non le uscì più la parolaArrivarono Marta e Maddalenaper dare conforto a Mariaaffinchè non prendesse troppa penache tutto il mondo è nel peccatoE con tre chiodi lo inchiodaronofatti con maestriae quando lo sacrificaronola causa era il peccatoFu grande il terremotoquando morì il Cristoil mondo tremò così forteda inabissare ogni personaAllegramente ora figlioliio ve lo voglio proprio direavvisiamo tutto il vicinatoche Cristo è risorto
Negli ultimi anni nei paesi della Grecìa salentina, una piccola isola etno-linguistica ellenofona composta da una decina di comuni a sud di Lecce, molti gruppi di giovani hanno ripreso a cantare la Passione. Dopo anni di abbandono questo antico canto di questua è ritornato ad essere protagonista dei rituali quaresimali delle comunità locali tanto da essere riproposto nelle scuole, negli oratori e a volte anche drammatizzato da gruppi spontanei di cantori. Il contenuto della Passione, eseguita in genere da due cantori accompagnati da organetto e fisarmonica e da un portatore di palma, narra della vita e delle pene che patisce Cristo e del dolore straziante di una madre che si aggira dolente in cerca del figlio. Nella sua forma tradizionale il canto si compone di oltre 60 strofe, le ultime delle quali sono una richiesta di ricompensa da parte dei cantori. Di grande suggestione è l’immagine della tortora scompagnata, un originale motivo poetico che si ritrova, fra l’altro, anche nel repertorio delle laude di san Filippo Neri (A pie del duro sasso). Raccontano gli anziani cantori che un tempo a Martano, uno dei paesi più importanti della Grecìa salentina, esisteva una scuola per apprendere la Passione: gli "Stompi" che insegnavano non solo il testo ma anche la gestualità e la mimica adatta all’esecuzione del canto.