L’assassino del carabiniere Mario Cerciello Rega, barbaramente ucciso a Roma la notte tra il 25 e il 26 luglio scorso, risponde al nome di Elder Finnegam Lee. Parliamo di un ragazzo americano appartenente a una famiglia borghese, ricca. Elder è originario di San Francisco, nella sua città ha studiato in una delle migliori scuole, facendo anche parte della squadra di football. Sempre per ragioni di studio si trovava a Roma, ed è qui che, a quanto pare, la sua vita ha preso una strada che nessuno si aspettava. Quella del crimine, dell’omicidio, del colpo di coltello assassino sferrato con una naturalezza da brividi.
La giustizia farà il suo corso, in nome della legge e di tutti quelli che hanno amato Mario il Carabiniere, quindi una nazione intera, che ha ritrovato in lui quei semi che ci portiamo tutti nel cuore. L’umanità. L’altruismo. Il lavoro come massima espressione di se stessi. Ma non è questo che ci interessa ora. E neanche le polemiche sulle modalità di arresto e interrogatorio del presunto assassino. Qui ci fermiamo su un dettaglio apparentemente insignificante, legato alla vita di Elder Finnegan Lee. Su un social network, il ragazzo americano si definiva come King of Nothing, ovvero re del niente. Fermiamoci su questo. Re del niente. Spesso, spessissimo, mi ritrovo dentro scuole di vario livello, a discutere con ragazzi dell’età di Elder, a portare la mia storia di uomo e scrittore che ha lottato per tutta la vita contro quel niente di cui Elder si è dichiarato Re.
Da anni cerco di essere testimone del Tutto, anche se mi sfugge di continuo, perché il niente, il nulla, è una visione che ancora oggi, quando s’impossessa della mia mente, è in grado di spezzarmi in un secondo il petto, di uccidermi la speranza. Il niente è la massima espressione del male. Il nulla come radice e destino di noi tutti. Potrà sembra provocatorio, ma Elder, molto più di altri che giocano con il nulla facendone una moda tutto sommato piacevole, potrebbe aver dimostrato realmente di esserne un seguace. Un uomo che contempla il nulla, che se ne innamora, diventa la peggiore delle belve. Essere vivi nel Tutto, dimostrarlo con gioia alle nuove generazioni, questa è la missione cui siamo chiamati, come uomini, come cristiani.