Il necessario silenzio per quel bimbo morto
venerdì 12 aprile 2019

Colto da malore mentre era in auto con madre e zia un 11enne è morto a Roma. È accaduto ieri alle 8 in via Cristoforo Colombo dove il traffico era rallentato per la preparazione del circuito di Formula E. A nulla sono valsi i tentativi dei soccorritori, giunti in 7 minuti, di rianimarlo. La Procura di roma ha aperto un'indagine per omicidio colposo.

È l’undici aprile. Chi come me vive da pendolare, dividendosi tra una casa ai Castelli Romani e l’ufficio a Roma nord, sa perfettamente a quale sacrificio quotidiano è chiamato. Per attraversare la città impiego mediamente quel che un treno ad alta velocità utilizza per arrivare dalla Capitale a Bologna, e come me centinaia di migliaia di romani.

Ma è un giorno speciale. Ricordiamocela questa data, questo undici aprile dell’anno 2019. Perché in questo giorno, nel traffico eternamente straordinario della nostra città, è morto un bambino, di undici anni, non a causa di un incidente, come tanti purtroppo, sacrificati sulle nostre strade. No. Questo bambino è morto per una crisi respiratoria, la madre e la zia, accortesi del malore del piccolo, sono scese dalla macchina, hanno chiesto aiuto agli altri automobilisti bloccati. Ma non c’è stato nulla da fare, il personale giunto su un auto medica, poi l’ambulanza, le ha tentate tutte, purtroppo l’esito è rimasto quello: di tragedia. Chi è genitore, con strazio può immaginare la scena, lo stato di choc degli accorsi, tutta gente chiamata in quella trincea invisibile che esplode quotidianamente nel traffico romano. Il traffico di stamattina che ha paralizzato tutta Roma sud ha una causa specifica, un nome e cognome.

Da oggi quella zona di Roma vivrà una gara automobilistica di Formula E, una nuova categoria di bolidi a trazione elettrica, già da stasera inizieranno i vari eventi.

Tutti voi che da stasera riempirete quella zona, per divertirvi, per vedere il carosello di automobili come frecce, ricordatevi questa giornata che principio ha avuto.

L’undici aprile dell’anno 2019, un bambino di 11 anni si è arreso alla morte perché una città intera, la Capitale di questo Paese, vive sotto assedio da tanto, troppo tempo.

Roma è una città che non difende più i suoi cittadini, che ha smesso di amarli, anche quando hanno pochi anni, e un futuro oramai strappato come il piccolo di questa mattina.

La giustizia farà il suo corso. Ma non è la giustizia che m’interessa.

Semmai è il cuore di tutti quelli che hanno organizzato la kermesse, dalla Sindaca in giù, a interessarmi.

Con quale coraggio parteciperete alla gara automobilistica? Con quale sorriso calpesterete l’asfalto dove poche ore prima giaceva il corpo inerme di un bambino? Per questo figlio, almeno una volta, si faccia silenzio.

Roma torni a essere madre dei suoi cittadini.

11 aprile dell’anno 2019.

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