giovedì 26 luglio 2012
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Caro direttore
a sette mesi dall’insediamento del Governo Monti, la crisi è ancora peggiorata. L’aumento delle imposte e il taglio delle spese non cambieranno il destino dell’euro. L’alta finanza americana ha stabilito la fine della moneta unica europea e con essa la fine dell’Europa, che deve diventare nelle loro aspettative economicamente dipendente degli Usa (il cui obiettivo è conservare una supremazia politico-economica nei prossimi decenni eliminando un pericoloso concorrente). La speculazione distruttiva messa in atto contro il debito sovrano dei Paesi europei più indebitati, aiutata dalle valutazioni interessate dalle società di rating, continuerà andare avanti fino alla scomparsa dell’euro. Anche il destino dell’Italia è segnato. Ci dissangueremo fino al punto di dover lasciare l’euro perché tra uno o due anni i governi non sapranno più dove prendere i soldi. L’Europa avrebbe dovuto portare tutti i debiti degli Stati entro i propri confini togliendo la biada alla speculazione criminale. I tedeschi si oppongono perché pensano di superare la crisi a proprio vantaggio. Questo è un errore. Anche la Germania col crollo dell’euro pagherà cara la sua politica in termini di esportazioni e di occupazione. Infine, i nostri cari nemici della grande speculazione dopo, aggrediranno anche la Germania riducendola a mal partito. Questa è la III Guerra Mondiale per impedire che si formi l’Europa; se non lo capiamo subito, continueremo a essere tartassati vivendo nell’illusione che i mercati prima o poi ci daranno fiducia e la smetteranno di farci pagare più caro il denaro. Purtroppo, se non apriamo gli occhi, resistere è solo una illusione. L’Europa sta stupidamente perdendo la guerra.
 
Rino Tartaglino, Genova
Gentile direttore,i mercati continuano a ballare sulla musica suonata dall’agenzia di rating Moody’s (e dalle sue sorelle). Tutti i capi di governo ora parlano della «forte speculazione» che è in atto, e io mi chiedo: ma allora quali sono i provvedimenti che i grandi esperti di economia mondiale suggeriscono ai governi per fermare i bombardamenti che questa guerra moderna scatena sulla teste e sulla pelle dei cittadini? I capitali che le borse si giocano e risucchiano dove vanno a finire? I vari governi si mostrano accondiscendenti con queste speculazioni. O si rivelano incapaci di snidare, punire ed eliminare queste agenzie che di fatto "governano", senza essere elette per questo, e che ogni giorno attaccano i loro bersagli secondo piani di guerra economica messi a punto con un computer (manovrato nel silenzio, apparentemente senza colpo ferire e senza spargimento di sangue) che riesce a saccheggiare sino ad annullare le risorse ora di questo, ora di quello Stato, soprattutto dei più deboli. I governi siano chiari e sinceri con i cittadini, e mettano fuori gioco queste agenzie. Questa è solo l’opinione di un non esperto di economia, che non ha alcuna ricetta per la soluzione del problema. Ci pensi chi sa: videant consules ne res publica detrimentum capiat.Paolo Elio, Campobasso
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