Gianni Mereghetti, Abbiategrasso (Mi)
No, caro professor Mereghetti, non riesco a pensare a Vito Mancuso come un intellettuale disonesto, cioè «incapace di amare il vero». Penso piuttosto che – come altri, anche di radicalmente opposto parere – vorrebbe che il cardinal Carlo Maria Martini facesse adesso (proprio adesso che «vede faccia a faccia» l’Amore, la Parola e la fonte di ogni Carità) quel che non fece in vita e nei ventidue anni e mezzo da Arcivescovo di Milano, ovvero l’anti–papa. Per questo Mancuso si comporta e scrive di Martini come se di Martini sapesse più dei preti che Martini ha ordinato, più dei confratelli gesuiti del grande biblista e cardinale, più dei suoi successori sulla cattedra di Ambrogio, più di almeno due Papi. E ovviamente sa di bioetica, Mancuso, più dei “pericolosi” filosofi del diritto che scrivono su questo giornale. Difficile, però, addirittura impossibile che Mancuso possa pretendere di saperne più di Martini stesso.Proprio per questo alla sua splendida citazione, caro Mereghetti, ne aggiungo una assai recente e – a differenza di altre che vanno per la maggiore – pienamente e, direi, martinianamente argomentata: «Tutto si compagina in unità, nella realtà della Chiesa, che ha un aspetto interiore e anche un aspetto esteriore, e quindi comprende anche strutture, regole, strumenti di organizzazione. L’importante è che anche queste realtà siano per quel che è possibile espressioni di vita interiore. E poi, occorre anche distinguere le cose importanti e quelle che non lo sono. Credo che la Chiesa abbia già fatto un’opera di purificazione da tante cose esteriori che non servivano. E comunque, quando ancora leggo sui giornali che io sarei il “capo dei progressisti”, ormai ci rido sopra» (dall’intervista concessa a Gianni Valente del mensile “30 Giorni”, gennaio 2010).Già, caro amico. Forse Mancuso ha un bellissimo senso della libertà, ma non quello più umile della misura al cospetto dell’Essenziale. Martini aveva l’uno e l’altro. Io cristianamente lo ammiro. E – da cronista – annoto che questo è il problema. Di Mancuso.
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