Giovani coppie alle prese con la nascita, bambini che vengono al mondo tra la gioia e l'ansia, portando con sé l'amore, la speranza nel futuro, il cambiamento. A un mese dalle elezioni europee del 23-26 maggio, il Parlamento europeo ha lanciato un cortometraggio dal titolo "Scegli il tuo futuro" per incoraggiare i cittadini a andare a votare. Il film, diretto da Frèdèric Planchon, documenta i momenti intensi, belli e fragili che vivono i bambini appena nati quando fanno il loro ingresso nel mondo. L'intento dell'Europarlamento è convincere i cittadini che le prossime elezioni europee saranno decisive per le generazioni future che dovranno convivere con le conseguenze di questo voto.
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Il film è narrato da una bambina che fa appello al senso di responsabilità degli elettori. "Niente sarà più lo stesso", dopo la nascita di un bambino, e insieme, recita la voce narrante, "possiamo portare pace, eguaglianza, diritti e democrazia". "Ognuno di noi può lasciare un segno, ma insieme possiamo fare la differenza. Scegli l'Europa in cui vuoi che io cresca", è uno degli slogan. Il film è distribuito online in tutti gli Stati membri a partire da oggi.
Altre versioni adattate alla TV, al cinema e alla radio saranno distribuite successivamente. Secondo l'Europarlamento, il tema del "restare uniti" che caratterizza il cortometraggio è in linea con i risultati di un sondaggio Eurobarometro flash realizzato in aprile, secondo il quale l'80% dei cittadini concorda sul fatto che ciò che unisce gli europei è più importante di ciò che li separa.
Secondo Eurobarometro, le difficoltà legate ai negoziati Brexit hanno mostrato agli europei le incertezze create da una possibile uscita e i rischi che possono derivare dall'abbandono della protezione dell'Ue. Alla domanda su quali sono i sentimenti che per primi vengono in mente quando si pensa all'Ue, la maggior parte degli europei ha risposto speranza o fiducia (55% in totale), mentre l'incertezza sul futuro dell'Europa suscita il dubbio, come sentimento predominante, per un terzo dei cittadini europei intervistati.
