In Senegal la migrazione è una necessità. Si fugge dalla siccità, dalla povertà, dalla fame mettendo a rischio la vita alla ricerca di un futuro migliore. Ma a tutti dovrebbe essere dato anche il diritto di restare e vivere dignitosamente nelle proprie terre. “Energia per restare”, in lingua phulaar “Hadii Yahde”, è il nuovo progetto che Green Cross Italia ha avviato in Senegal per creare opportunità di vita e di lavoro per i giovani e per le donne, invertire la tendenza e contribuire così a frenare la migrazione irregolare.
L’irrigazione dei campi nel villaggio di Woudourou avviene con metodi rudimentali. L’intervento di Green Cross consentirà di installare un vero sistema di irrigazione.
Combattere la povertà. Il grado di povertà in Senegal è molto elevato (48 per cento), mentre il 15 per cento della popolazione vive in condizioni di insicurezza alimentare. Ma questa situazione non è immutabile. Coinvolgendo le comunità locali dei villaggi di Ballel Pathé, Sinthiou Diam Dior, Koundel, Sadel, Woudourou e delle città di Matam e Ourossogui, Green Cross punta a potenziare la cosiddetta resilienza, garantendo prospettive di impiego e di benessere futuro, per fornire una valida alternativa al fenomeno migratorio irregolare.
Senza uomini. Le protagoniste della piccola rivoluzione promossa in Senegal da Green Cross sono le donne. Molte di loro sono rimaste sole, senza marito, figli, fratelli, emigrati in altri Paesi dell’Africa o fuori dal continente.
Vivere la migrazione. Nei cinque villaggi interessati da “Energie per restare” tutti i beneficiari hanno avuto esperienze di migrazione. Il progetto di Green Cross mira anche a capire che cosa vuol dire per le famiglie vivere la lacerazione del distacco, conoscere i rischi delle partenze clandestine.
Chi parte e chi resta. La Regione di Matam è uno dei tre bacini più grandi di emigrazione in Senegal. A partire sono soprattutto gli uomini, quasi il 99%. Con chi resta, donne e ragazzi, gli operatori di Green Cross pianificano gli interventi sul terreno.
Produzioni a rischio. La produzione agricola locale in Senegal è spesso incostante: in alcuni anni cala anche del 50/60%. Il suolo è soggetto a progressivo impoverimento a causa dei cambiamenti climatici, della desertificazione, della contrazione della stagione delle piogge. Con i beneficiari Green Cross mette in atto sistemi per fare fronte a questa emergenza.
Sognando l’Europa. Al centro di formazione professionale di Ourossogui, i ragazzi si raccontano e immaginano un’Europa che li accoglie e li fa crescere. Il loro sogno è partire per migliorare preparazione e competenze, per poi ritornare in Senegal e contribuire allo sviluppo del loro Paese.